Il Cile, nonostante un’ampia campagna vaccinale, è stretto nella morsa delle variati Covid, e non vede ancora rallentare l’ondata di contagi: ieri il nuovo record di casi giornalieri, con 9.171 positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Il problema, secondo il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, va ricercato nella maggiore infettività delle varianti, e dalla scelta di un vaccino non efficace contro queste mutazioni, ma anche da riaperture troppo affrettate, confidando troppo nel siero.
“Credo si debba guardare con grande attenzione in questo momento alla situazione del Cile, che ha vaccinato contro Covid tante persone e, nonostante questo, è in piena crisi di trasmissione. I contagi da Sars-CoV-2 sono in salita e si sono diffuse tante varianti che stanno creando non pochi problemi nonostante le iniezioni scudo”.
Secondo Crisanti la crisi cilena “si spiega con le varianti. Sicuramente in questo Paese è stato usato in maniera massiccia un vaccino cinese che non è proprio uno dei migliori al mondo, Sinovac, ed evidentemente non si è rivelato abbastanza efficace. Ma non è solo questo. Loro sono pieni di varianti e la trasmissione è continuata in maniera sostenuta, alimentata dal liberi tutti, dall’allentamento delle restrizioni”.
Invece la Gran Bretagna ha vaccinato, mantenendo al contempo un regime di lockdown rigido, cose che non è successo in Cile “è mancato l’apporto di misure e restrizioni per fermare la trasmissione del virus”.
Fonte: Quotidiano.net