CAGLIARI POST

«Sì all’eolico ma l’Isola non sia la “batteria” del Nord» l’alt a Cingolani della deputata Lapia e del sindaco di Villanovaforru

“Consideriamo il sostegno e il reinserimento dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a causa di ristrutturazioni aziendali e della globalizzazione una condizione necessaria per garantire la tenuta del sistema sociale ed economico sardo”, ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas accogliendo con favore il risultato ottenuto del fronte europeo. “Grazie a una intensa interlocuzione avviata dalla Regione su più fronti e più livelli istituzionali – ha continuato il Presidente – e grazie all’impegno del Governo e di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle due vertenze che ci riguardano, oggi riusciamo a sostenere circa 800 lavoratori in difficoltà, un risultato straordinario che si aggiunge alle misure già studiate e programmate per sostenere i lavoratori e accompagnarne il percorso di reinserimento nel mercato del lavoro”. Il 15 luglio 2021 l’Italia aveva presentato la domanda di mobilitazione del FEG, poi integrata con ulteriori informazioni e il 15 dicembre il Parlamento europeo ha ritenuto la domanda conforme alle condizioni per la concessione del contributo.

 “La Regione ha ottenuto finalmente il Feg, che ci consente con due distinti interventi di sostenere i lavoratori di Air Italy e quelli del Porto Canale di Cagliari. È stata una collaborazione corale per poter ottenere un finanziamento fuori dai fondi comunitari ordinari, che come tale ha richiesto procedure complesse e lunghe. Il raggiungimento di questo obiettivo è la dimostrazione più vera e sincera della volontà ferrea dimostrata dalla Regione di trovare tutte le possibili soluzioni, rivolgendosi anche a quelle che potevano essere le integrazioni alla cassa integrazione”, ha detto l’Assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, presentando l’ottenimento e l’adeguamento del Fondo alle esigenze delle due realtà, Air Italy e Porto Canale. Il Fondo europeo fornisce infatti sostegno a chi è disoccupato o è stato espulso dal mercato del lavoro e, nel caso delle due crisi aziendali che interessano la Sardegna, li sostiene nel reinserimento sulla base di un programma di due anni. È proprio a partire dal piano di reinserimento programmato dalla Regione, ha spiegato l’Assessore Zedda rivolgendosi anche alle sigle sindacali collegate, “che rispetto ad Air Italy continueremo a chiedere il sostegno del Governo per arrivare a una proposta credibile e concreta da presentare alla proprietà di Air Italy affinché i due anni a disposizione siano impiegati per continuare a trovare una soluzione. Lo stesso impegno – ha concluso l’Assessore – verrà profuso per i lavoratori del Porto Canale che sono già stati inserimenti nel processo di formazione e accompagnamento al reinserimento. Ci auguriamo che al termine dei due anni tutti i lavoratori siano nuovamente inseriti nel mercato del lavoro”.

Il 15 luglio 2021 l’Italia aveva presentato la domanda di mobilitazione del FEG, poi integrata con ulteriori informazioni e il 15 dicembre il Parlamento europeo ha ritenuto la domanda conforme alle condizioni per la concessione del contributo che, come ha spiegato sempre l’esponente della Giunta Solinas, va a integrare lo strumento dell’ammortizzatore nazionale nel caso di Air Italy e dell’istituzione dell’Agenzia per il lavoro portuale nel caso dei lavoratori del Porto Canale, in corso di approvazione alla Camera dei Deputati. 

«Mi sono battuta con successo per impedire definitivamente che la Sardegna ospitasse depositi di scorie nucleari, mi batterò perché l’eolico e le altre forme di produzione delle energie rinnovabili, vengano installate solo dove non deturpino il paesaggio» ha affermato la Deputata sarda del Centro Democratico nell’annunciare la presentazione di un’interrogazione al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
Il sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis qualche settimana fa aveva denunciato sui social di aver scoperto di una trattativa per la vendita di 30 ettari delle colline di Villanovaforru ai costruttori di pale eoliche, col rischio di ipotecare per almeno vent’anni il territorio del paese, deturpandone l’ambiente, gravandolo di vincoli, per un vantaggio economico che sarebbe andato solo ai compratori.
La parlamentare Mara Lapia, ha presentato un’interrogazione al ministero competente in cui chiede quali iniziative intenda intraprendere il Ministro Cingolani in merito, affinché venga rispettata la convenzione di Aarhus, che prevede appunto il coinvolgimento delle comunità interessate dagli effetti così impattanti che un impianto eolico potrebbe produrre.

La Regione Sardegna secondo il sindaco Maurizio Onnis dovrebbe dotarsi al più presto anche in virtù dello statuto speciale di cui gode, di una mappa che definisca con precisione quali possono essere le aree idonee a ospitare questo genere di impianti, anche in concorrenza con le decisioni del Governo se necessario. «Circa sei mesi fa – spiega il primo cittadino di Villanovaforru – con altri sindaci e le Associazione ambientaliste abbiamo chiesto formalmente alla Regione che venisse approvata una moratoria per l’installazione di questi impianti almeno in area agricola, ma non abbiamo ottenuta nessuna risposta».
Con questa interrogazione che si riferisce a un luogo in particolare, Villanovaforru, si vuole in realtà creare un precedente per evitare che la stringente necessità di produrre energie rinnovabili renda la Sardegna terra di speculazioni: «Dobbiamo assolutamente impedire che la Sardegna – ha concluso Lapia –  una terra con una vocazione turistica così importante, venga deturpata per diventare il luogo in cui si produce energia che poi verrà distribuita al resto d’Italia e i cui proventi andranno esclusivamente a privati che nemmeno risiedono nella nostra terra».

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