Un nuovo piano Marshall per far ripartire l’area vasta di Cagliari, sull’orlo del baratro in seguito alla pandemia da coronavirus. Il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco lancia un messaggio di speranza. <<L’obiettivo vitale – rimarca – è quello di salvaguardare la salute dei cittadini, dai lavoratori sino agli studenti e al popolo della terza età, che ripongono la loro attenzione sulle misure di contenimento dell’epidemia. Abbiamo registrato, anche nel capoluogo e dell’hinterland, un rispetto stringente sulle direttive diramate dal Governo e dalle autorità medico-scientifiche per poter ripartire nel miglior modo possibile. Ora ci sono due aspetti per guardare il futuro del sistema economico che si ritaglia nel sud dell’Isola. Il primo è incentrato sul modo di affrontare questa situazione di eccezionale gravità. Stiamo fronteggiando una condizione di emergenza imprevedibile, che dovrebbe portare a modellare strumenti straordinari per una ripartenza economica. La seconda priorità si connette alla sopravvivenza del tessuto produttivo>>. Un appello forte al governo, che anche l’assemblea civica potrebbe lanciare: <<Non ci sono dubbi – spiega Tocco – con la ripresa dei lavori dell’assise di Palazzo Bacaredda ci troveremo impegnati su scelte fondamentali per il capoluogo e l’area vasta. Chiederemo di allentare i vincoli stringenti del bilancio, per supportare la rinascita delle imprese. Sarebbe necessario posticipare il pagamento dei tributi comunali, ma è indispensabile un investimento forte a favore degli enti locali per ripianare e riequilibrare una situazione che non è affatto semplice>>. Servono, dunque, dei fondi straordinari per consentire all’economia di rialzare la testa: <<Si tenga conto – conclude Tocco – che nel nostro territorio, esclusa la Saras, non possiamo contare su grandi colossi industriali. Occorre uno tsunami di soldi sul nostro universo economico, costituito da piccole e medie imprese. Una pioggia di risorse che dovrebbe incoraggiare la ripresa delle realtà artigianali e commerciali che si racchiudono nell’area vasta, con un’attenzione particolare sui settori legati al turismo, all’agroalimentare e all’edilizia. C’è poi un’altra preoccupazione connessa ai dipendenti. Non bisogna fermarsi alla cassintegrazione per i lavoratori, ma è necessario attivare le leve per il reinserimento nel mondo produttivo. Solo attraverso questo piano di rilancio riusciremo ad innescare un processo virtuoso per il sud Sardegna, con misure in grado anche di produrre nuova occupazione>>.
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