Si è concluso ieri il percorso di animazione del nascente distretto rurale San’Isidoro, il primo nato nel Sud Sardegna, che ha mosso i suoi primi passi ad agosto scorso. Con capofila Coldiretti Cagliari, il nuovo ente vede tra i suoi animatori le tre amministrazioni comunali che ricadono nel suo perimetro, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Maracalagonis, oltre a Campagna Amica e l’associazione Enti locali per le Attività culturali e lo Spettacolo.
Ieri alla fine di un percorso che ha coinvolto e raccolto la voce di tantissime aziende agricole, artigianali e del turismo oltre ad associazioni, è stato approvato lo Statuto e il Regolamento e votato il nome del nuovo distretto che si chiamerà Sant’Isidoro Mario Fadda, in ricordo dell’ex sindaco di Maracalagonis scomparso prematuramente dopo essersi speso per il suo territorio.
L’ultimo miglio prima di tagliare il traguardo vedrà il comitato promotore impegnato nell’elaborare la relazione sul percorso di animazione e sullo sviluppo della strategia che si intende adottare in base ai contributi che sono stati raccolti che dovrà poi avere il via libera da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura.
“E’ stato un percorso lungo e affascinante – afferma il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – che ha visto la partecipazione attiva di numerosi portatori di interesse anche dopo il passaggio, nel rispetto delle prescrizioni per limitare la diffusione del Covid, dagli incontri in presenza a quelli a distanza online. I funzionari di Laore sono stati fondamentali nel supportarci e indirizzarci, cosi come entusiasmante è stato lavorare insieme agli altri componenti del Comitato promotore. Come Coldiretti crediamo fortemente nello strumento del Distretto, come testimonia il fatto che siamo impegnati in più fronti con i diversi distretti che stanno lavorando per il riconoscimento nel sud Sardegna e nel resto dell’Isola. Sono degli strumenti, come abbiamo condiviso anche con le tre amministrazioni del distretto Sant’Isidoro Mario Fadda, che potranno contribuire allo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio attraverso la valorizzazione del comune patrimonio materiale e immateriale”.