Domani, martedì 29 giugno, a partire dalle ore 19 a Villa Verde (Oristano) si svolgerà la presentazione degli esiti della residenza del Gramsci Lab 5.0, progetto biennale della compagnia Il Crogiuolo a cui hanno partecipato artisti e studiosi provenienti da diverse regioni italiane. Invitati a lasciarsi ispirare dalla presa di posizione “partigiana” di Antonio Gramsci espressa nel breve ed incisivo testo “Odio gli indifferenti”, e vincendo le difficoltà generate dalla pandemia, Ludovica Valeri, Margaret Sgarra, Guglielmo Pellerino, Francesca Carta, Laura Massari e i componenti della Compagnia Fenice Teatri, ovvero Salvatore Cannova, Rocco Ancarola, Francesca Sartore e Alessandro Accardi, hanno seguito percorsi di ricerca originali, concentrando talenti ed energie per elaborare opere innovative, indagando e interrogando la portata del magistero politico e morale del grande pensatore di Ales.
A presentare i lavori della residenza, realizzata grazie al Consorzio Due Giare presieduto da Lino Zedda, all’Unione dei Comuni Alta Marmilla e all’amministrazione comunale di Villa Verde, sarà l’ideatrice del progetto (finanziato dalla Regione Sardegna nell’ambito del POR FESR 2014-2020 – Azione CultureLAB2018) e direttrice artistica del Crogiuolo, Rita Atzeri.
Si parte dallo spazio del Move the box – ex-orfanotrofio del paese, riconvertito a centro di produzione culturale, con la sezione teatro: Ludovica Valeri, drammaturga, regista e attrice romana ci porta alla scoperta di Gramsci attraverso due monologhi che procedono in un racconto-viaggio con la libertà della poesia e del sentimento e una graphic novel che indaga la vitalità e la capacità di Gramsci di resistere ai “colpi e ai dardi dell’oltraggiosa fortuna”.
Ancora teatro con la Compagnia Fenice Teatri, diretta dal regista palermitano Salvatore Cannova che firma anche il testo della pièce, con Alessandro Accardi aiuto regista e gli attori Rocco Ancarola e Francesca Sartore, che presenta il progetto dello spettacolo “Briaddu”. Qui prosa e performance si fondono per una radiografia dell’immobilismo sociale contemporaneo, con l’obiettivo dichiarato di fare dell’atto teatrale il detonatore per un vigoroso cambiamento del punto di vista di ognuno.
Nelle sale contigue, si proseguirà con le proiezioni dei video. Laura Massari, regista e coreografa con esperienze al Piccolo di Milano e al Teatro Due di Parma, percorre un viaggio sulle strade della Sardegna mostrando come a partire dai luoghi di “Nino”, ovvero Ales, Sorgono, Santu Lussurgiu e Ghilarza, le parole di Gramsci sono capaci di spalancare nuove porte sul mondo e annunciare contenuti profetici.
A seguire Guglielmo Pellerino, storico e ricercatore della vita e del pensiero di Antonio Gramsci, e componente della redazione della Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci “Gramsciana”, tenta di ritrovare il grande intellettuale nei luoghi della sua terra nativa, con un video che ripercorre un itinerario simbolico della vita sarda del giovane Gramsci.
Spazio poi all’esposizione di opere d’arte con la curatrice e storica d’arte torinese Margaret Sgarra che, richiamandosi alle cartoline che Gramsci usava spedire ai conoscenti, riunisce opere provenienti da artisti di tutta Italia composte, in “formato cartolina”, intorno al concetto di indifferenza, e approfitta per interrogare lo spettatore sullo stesso tema.
Infine la cagliaritana Francesca Carta, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Urbino e illustratrice dallo stile onirico con evidenti richiami alla pittura fiamminga e forti suggestioni derivanti dal cinema di Bergman e Kieslowski, propone un’interpretazione dell’indifferenza come una nebbia che avvolge gli individui e copre i loro volti rendendo, di conseguenza, imprecisi e sfuocati i loro comportamenti.