Era il 2002, quando nel sito del Pozzo Sacro di Santa Cristina, Giovanni Lilliu, teneva una lectio magistralis, in sardo e italiano, sulla Civiltà Nuragica e dell’allora situazione generale che succedeva sia in Sardegna sia fuori. In particolar modo, era “Su Trumbullu”, che caratterizzava quella situazione, allora e anche oggi, “su trumbullu”, quindi, ha caratterizzato la nostra Isola e generazione dopo generazione, i Sardi e la Sardegna sono sempre riusciti a distinguersi come persone dal carattere forte, testardo e fiero. Lo diceva, molto bene anche Ercole Contu, che definiva la nostra diversità come unicità che abbiamo conservato e preservato nel tempo, che è andato a cambiare e a modificarsi, evolvendosi in ciò che siamo ora. Alla ricerca di una libertà che tanto tempo fa era nostra.
Un tempo, nella nostra Isola, la Libertà la si poteva vivere tutti i giorni, per brevi o lunghi periodi, ma la Libertà in Sardegna era presente e in tutto questo “trumbullu” può far dimenticare, far sfuggire, o non far evidenziare le
notizie, che come oggi, ma anche 3000 anni fa, hanno sicuramente sconvolto il mondo e in particolare quello musicale. Pertanto, è arrivato il tempo di riflettere, ma quanto valore ha la Cultura in Sardegna? Protolauneddas è importante? Questa domanda nasce spontanea, nasce dall’esigenza di capire cosa sta succedendo dappertutto. Tutti siamo stati invasi da questo virus invisibile, tremendo e terribile, facendo piangere tante famiglie e piangere tanti altri, per l’impotenza di non poter fare niente. Ha fatto piangere tutti, me compreso unito nel dolore mondiale, unito per una rapidissima ripresa, unito a chiedere Liberà per tutti. Uno stress emotivo che per tutti dura da quel Febbraio/Marzo 2020. Il risultato è che ora più che mai abbiamo la necessità di riflettere. Quanti realmente possono, o vogliono farsi un’esame di coscienza e ripulirsela? Migliorare, senza pensarci troppo. Dobbiamo migliorare tutti, ma ciò che maggiormente fa riflettere è: Quanto valore ha la Cultura in Sardegna e cosa vogliamo lasciare alle generazioni future? Ben vedeva e spiegava il Lilliu, nella sua somma saggezza ed esperienza, che in un modo pacato ma deciso, ha tentato di offrire gratuitamente il suo sapere più volte, riuscendo anche a far dichiarare il Nuraxi di Barumini, Patrimonio dell’UNESCO e creando una generazione di archeologi e professionisti, invidiati da molti, ma stimati e apprezzati dai tanti che hanno ben compreso il lavoro di persone, che seppur sbagliando, non hanno mai creato danno all’immagine della Sardegna, ma ora, a che cosa assistiamo? Parlano tutti vero? Bene, ma cosa si dice? Cosa si critica? Quali soluzioni si trovano? Quali rimedi si tenta di trovare? Il difficile è trovare in questo “trumbullu”, quanto valore ha la Cultura in Sardegna. Protolauneddas è importante? Riflettere significa non scontrarsi con pensieri diversi, sempre sui social, ma il buon faccia a faccia culturale lo abbiamo perso? Dove sono i momenti “altamente culturali” dove le diverse teorie e pensieri si incontrano per parlare liberamente, culturalmente e amichevolmente? Dove sono? Sono finiti i tempi dei Confronti Culturali? Sembrerebbe di si. Ora Folklore, Tradizione, Storia e appunto la Cultura, aggiunta come elemento di contorno, si mescolano creando attività turistica. Bene, ottimo, ma di meglio non si può creare con i vari finanziamenti che Istituzioni, Associazioni ecc. hanno? “Siamo davanti ad un bel piatto ma insipido”, senza anima, senza valore Culturale, perché la Cultura al giorno d’oggi è all’ultimo posto d’importanza per tutta la Comunità della Sardegna. Di ogni paese o nazione se ne occupano i governati, ma io Amo la Sardegna e vedere tutto ciò, mi fa piangere il cuore, come i recenti disastri alla Nostra Natura, bruciata e umiliata. Per me è difficile da sopportare. Come mai tutto questo? Ora ciò che è importante è capire a che livello Culturale siamo in generale in Sardegna. Come tutte le aziende, industrie e società di professionisti o nel lavoro, si fanno analisi di andamento per comprendere se la situazione è in positivo, o in negativo. Come mai una vera analisi non esiste per comprendere l’andamento Culturale della Nostra Terra? A tal proposito una soluzione è arrivata. E’ nata. Pertanto, la Musica, può essere una risposta concreta. Ma quale Musica? Quali Musicisti? Quale migliore occasione può esserci per avere un’idea di futuro sostenibile, eco-compatibile, culturalmente libero e senza finanziamenti giganteschi? La migliore occasione che poteva capitare a tutti è esclusivamente scrivere all’email ufficiale sardegnaturisticatveventi@gmail.com e prenotare la propria disponibilità ad essere presenti all’unico evento “alteramente culturale” mai avvenuto prima. L’argomento non è conosciuto. Nessuno conosce l’argomento. Quindi tutti dovrebbero essere presenti o collegarsi online (su www.sardegnaturisticatv.it) ed essere partecipi finalmente per capire “quali cambiamenti sono avvenuti nel tempo, in un processo evolutivo lento, ma costante” e sono certo che tutti possono riuscire a comprendere e migliorare le proprie conoscenze su una Musica Perduta. Una Musica che si è persa nel tempo, quindi “tutti sono liberi di aiutare questo studio di ricerca a porta libera” per comprendere meglio la “Ricerca del Suono Perduto”. Ecco perché l’esigenza di creare, ideare e organizzare per la prima volta in assoluta mondiale, la presentazione in anteprima della PROTOLAUNEDDAS, lo strumento rappresentato nel Bronzetto Nuragico Itifallico, di località sconosciuta, ma riconosciuto da tutti di Ittiri ed esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Ecco quindi, l’esigenza di creare un termine nuovo comprensibile a tutti, infatti “proto” significa “ciò che viene prima”, quindi ciò che viene prima delle Launeddas = PROTOLAUNEDDAS, in un unico nome, che con buona visione degli intenditori ed esperti, si comprende l’esistenza di nuove tipologie dello strumento antico (arcaico), che fanno parte della Famiglia delle Protolauneddas, come infatti vediamo la Famiglia delle Launeddas, con diverse varianti.
Quindi ecco la nascita e la nuova creazione di un nuovo nome, che ora può liberamente far parte dell’immaginario collettivo della Sardegna, alla “Ricerca del Suono Perduto”, appunto delle PROTOLAUNEDDAS.
Sino ad oggi, nessun studioso dell’argomento ha tentato una cosa simile. In 114 anni di storia del Bronzetto Nuragico (1907-2021) “tanto si è detto e poco si è capito”. Nessuno, prima che arrivasse Ivan Demurtas, studente in Musicologia al Conservatorio di Musica di Cagliari, che porterà l’argomento come Tesi di Laurea in Musicologia. Tutti hanno passione? Perché dovrei essere l’unico che non può proporre uno studio di ricerca, dove non è solo “la passione come tutti hanno”, ma la “ricerca della verità” la vera forza in tutto questo “lavoro gratuito” offerto a tutti. L’unico che ad oggi ha tentato di comprendere meglio e senza condizionamenti ciò che 3000 anni fa poteva essere accaduto. Senza nessuna ricostruzione fantasiosa, senza nessun pregiudizio verso gli altri e mai mancando di rispetto a tutti coloro che sono venuti prima di me e i miei contemporanei. Ma scoprendo come la storia poteva essere un’altra. Tanti dubbi sono ancora irrisolti, ma ciò che è veramente importante è comprendere tutti insieme, in un futuro Tavolo Tecnico, l’aspetto evolutivo di uno strumento musicale antico o arcaico (cioè “vecchio”) come di solito si definisce quello strumento del Bronzetto, banalizzando in “launeddas arcaiche” quindi “vecchie”, soggette ad evoluzione minimale e sostanzialmente invariate nel tempo. Ecco in sintesi cosa si pensa, che non condivido assolutamente! Bisogna studiare di più, meglio e tutto! Non limitarsi a ciò che si vede. Mentre io dico, che lo strumento ha avuto un processo evolutivo evidente, lento ma costante e mai è stato realizzato uno studio serio e concreto su questo argomento. Troverete un copia e incolla generale. Dove solo la contraddizione è emersa. Di fondamentale importanza, è la nascita di uno strumento musicale del passato, mai valorizzato e riconosciuto nella storia, tranne che, le Launeddas, che invece sono “la massima espressione artistica dello strumento”, “il risultato finale evolutivo dello strumento”. Cioè come se la “selezione naturale” abbia fatto si che le Launeddas, finalmente raggiungessero il loro stato attuale e che finalmente raggiungessero la loro dimensione centrale nella Tradizione in Sardegna e di come questo strumento si, ha una storia lunghissima, ma che è assolutamente ed impossibile da credere che sia identico in 3000 anni. Così come il nome Launeddas ha avuto un processo evolutivo, studiato e documentato nella Storia degli Studi. Quindi perchè negare o non condividere un nome, Protolauneddas, che sintetizza tutto, se compreso bene da tutti. Se fossero direttamente Launeddas, nate all’improvviso e documentate nel Bronzetto Nuragico, come mai non si è fatto niente o non si è fatto di più e meglio? Vuol dire che non si è fatto niente o si è fatto male il lavoro di divulgazione e valorizzazione dello strumento? Stento a crederlo. Quindi, esiste un “Prima e un Dopo evolutivo”, difficile da credere quindi deve essere studiato meglio tutti insieme. Avendo, per primo, bisogno di aiuto di tutti, nel buon senso e buona volontà di tutti a collaborare meglio e di più! Ma chi può studiare tutto ciò? Ardua la risposta. Io, sono a disposizione di chiunque, basta che sia un faccia a faccia reale e mai accetterò compromessi su internet. Chi vuole conoscermi, deve conoscermi di persona. Non accetto insignificanti critiche da bar per essere chiari. Quindi, ci si vedrà solo nei luoghi magici, unici e spettacolari della Sardegna. Si parte del Pozzo Sacro di Santa Cristina, per presentare ovunque le Protolauneddas, lo strumento musicale del Bronzetto Nuragico Itifallico. Pertanto, non resta che venire al Parco Archeologico-Naturalistico di Santa Cristina a scoprire la verità di 3000 anni fa, in attesa che Suonatori di Launeddas siano presenti il 27 Agosto e 3 Settembre. Chi pensa di sapere e conoscere, è invitato a partecipare. Chi pensa di smentire questa teoria è pregato di presentarsi (non di commentare sui social, risultando a me personalmente come critiche insignificanti). Chi ha il coraggio di presentarsi ha la totale libertà di espressione. Chi non si presenta, si aggiungerà a quel “trumbullu” che il Lilliu diceva, e che io Ivan Demurtas condivido pienamente. E’ sconvolgente tutto ciò che ho studiato, ma come esigenza personale, è far comprendere a tutti, che fino ad ora, “niente di certo è stato scoperto. Niente di concreto è stato detto. Ma solo teorie ed ipotesi che nel tempo sono diventate contraddittorie”. Un primo passo si farà il 27 Agosto e 3 Settembre al Pozzo Sacro, dove mai nessun Suonatore di Launeddas ha ancora provato l’esperienza ufficiale di suonare dentro il meraviglioso ed unico al mondo, Pozzo Sacro di Santa Cristina. Se per tutti voi, questa notizia è insignificante. Allora, quante notizie insignificanti leggete tutti i giorni? Quante? In miliardi di notizie quotidiane se appare PROTOLAUNEDDAS vi sconvolge così tanto? Se fosse così, per chiarire tutti i vostri dubbi, incertezze, titubanze e scetticismo, non vi resta che prenotarvi per assistere in presenza o direttamente comodamente online senza spostarvi, sardegnaturisticatveventi@gmail.com. Questa volta la Cultura arriva direttamente a casa vostra per appassionarvi e farvi innamorare di più della Sardegna come non l’avete mai conosciuta! “Noi un tempo, abbiamo fatto cose che nessuno ha mai immaginato”.
Ivan Demurtas
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