

Lo sfondo è una serata invernale cagliaritana e nel ritrovato Teatro Doglio va in scena uno spettacolo che con un tuffo nel passato, ti catapulta negli anni 60.
La Sardinia Rock Band, capitanata dal bravissimo Gabriele Pancotto, intona la famosissima “7.40”, resa celebre dall’indimenticato Lucio Battisti e al termine di essa, in sordina e senza presentazioni, sul palco sale Giulio Mogol, (semplicmemente Mogol), e il pubblico scroscia in un applauso entusiasta.
Le canzoni si susseguono e lui si sofferma a raccontare storie e aneddoti sulle varie canzoni che la band magistralmente interpreta, con i complimenti dello stesso Maestro.
Oltre ai tanti brani interpretati e resi celebri da Battisti, la band offre “Una lacrima sul viso” (cantata da Bobbi Solo),”Impressioni di settembre” resa celebre da Battiato, che la trovo’ particolarmente toccante che decise di interpretarla, “L’arcobaleno” interpretata da Adriano Celentano e dedicata all’amico comune Battisti.
La serata sold out regala due omaggi anche alla Sardegna: Mogol racconta un aneddoto con protagonista Andrea Parodi, con il quale aveva una profonda amicizia e per il quale scrisse a quattro mani con lui la canzone Deu te cheria Maria (l’esecuzione di questo brano e’ affidata alla voce della bravissima Laura Spano).
Parodi la tradusse poi in sardo: Mogol si rammarica di non saper parlare il sardo, poi quasi a volersi far perdonare promette con un sorriso “prima o poi”….
‘Sardinia, Sardinia’ è stata invece cantata da Giuliano Marongiu .
Nella presentazione Mogol afferma che questa vuole essere “una canzone dell’accoglienza” affermando che gli piacerebbe venisse usata come colonna sonora per gli arrivi agli aeroporti e porti sardi; ed a chi l’ha accusato di esprimere nella canzone solo cose positive, lui risponde di non trovare aspetti negativi, a dimostrazione del suo forte legame con la nostra terra sarda.
Lo spettacolo si protrae per quasi due ore con i maggiori successi che tutti, giovani e meno giovani presenti, accolgono con entusiasmo.
E’ stato un successo ed una emozione per tutti gli spettatori accorsi numerosi.
Maura Atzeni

