Dopo Auckland, in Nuova Zelanda, che è la prima grande città a dare il benvenuto al nuovo anno stappando le bottiglie ben 13 ore prima di noi, toccherà a Sydney (11 ore prima), dove il tradizionale spettacolo dei fuochi nella baia non è stato cancellato ma sarà a numero chiuso, con biglietti limitati e un forte invito a partecipare solo se vaccinati.
Mentre anche gli italiani saranno entrati nel nuovo anno, resteranno invece nel 2021 i britannici a Londra e i portoghesi a Lisbona (1 ora in più). Le Azzorre saranno poi l’ultimo spicchio di terra europea ad entrare nel 2022 (+2 ore). Ma il tradizionale appuntamento per brindare a Trafalgar Square rimarrà deserto, con il sindaco londinese che ha cancellato l’evento dopo l’impennata di contagi nella capitale.
Rio de Janeiro resterà anche quest’anno orfana dei festeggiamenti nella famosa spiaggia di Copacabana, dove sono stati annullati anche i tradizionali giochi di fuochi sul mare, mentre New York ha confermato la festa a Times Square: ma con un limite di 15 mila persone (un quarto rispetto ai capodanni passati), tutte obbligatoriamente vaccinate e con la mascherina.
La maggior parte delle feste è saltata anche a Los Angeles, una delle ultime grandi metropoli a salutare il nuovo anno, che resterà orfana del countdown a Grand Park: ci si dovrà consolare seguendolo in streaming.
Tra mascherine, coprifuoco, lockdown per i no-vax e annullamenti delle feste in piazza, anche il Vecchio Continente si prepara ad un Capodanno sotto tono: Parigi ha annullato concerti e spettacoli e l’evento tradizionale sugli Champs Elysees; niente riunioni con più di 10 persone a Berlino, dove non si potranno ammirare i fuochi d’artificio dalla Porta di Brandeburgo. E, ancora, cancellata la celebrazione di Capodanno di Hogmanay, appuntamento tradizionale a Edimburgo. Forti restrizioni, annullamenti di festeggiamenti e concerti anche in Belgio, Danimarca, Portogallo e in Spagna, dove salterà anche la festa tra le Ramblas di Barcellona. Sperando sia l’ultima volta.