Con la carenza di materie prime si riscopre il valore dell’economia circolare che sale a circa 100 miliardi di euro in Italia grazie alla crescita delle attività green che vanno dall’uso degli scarti per la produzione di oggetti alla condivisione di beni e servizi, dalla riparazione dei prodotti domestici al trattamento dei rifiuti, dalla raccolta differenziata fino alla produzione di biogas agricolo. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti in occasione del Circular Tour promosso con Eni che in Sardegna si è svolto a Sassari, nel mercato coperto di Luna e Sole ieri e oggi, ed in altri 20 mercati nel resto della Penisola, in un percorso sui temi del riciclo, del non spreco e della trasformazione degli scarti alimentare in energia.
Tema caro soprattutto ai giovani agricoltori sensibili al tema della sostenibilità che propongono diversi progetti innovativi di economia circolare. In Sardegna abbiamo diversi esempi di aziende che stanno trasformando gli scarti in risorsa. Per fare solo qualche esempio: trasformando i gusci delle mandorle in eleganti oggetti di arredo (Villasor); i fondi del caffè in compost (Sassari); producendo una resina naturale dagli scarti di lavorazione delle piante aromatiche officinali, che si vetrifica in modo naturale nelle ceramiche (Sadali); attrezzature agricole dismesse che diventano arredi per l’agriturismo (Ussana); costruiscono case con la paglia (Girasole); e tanti altri che hanno dato vita ad aziende multifunzionali in cui gli scarti di un attività divengono valore per un altro settore interno: come gli scarti di lavorazione di un birrificio completamente agricolo che divengono mangime per i bovini (Irgoli); quelli dell’orto per le lumache (Quartucciu) ecc.
L’economia circolare mette a disposizione diversi strumenti anche per difendere il potere d’acquisto delle famiglie, a partire – spiega Coldiretti – dalla riduzione degli sprechi: se da una parte in Italia in media finiscono nella spazzatura quasi 31 kg all’anno di prodotti alimentari a persona per un valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro dall’altro gli italiani – secondo Coldiretti/Censis – dall’altra sono diventati più sensibili agli sprechi, con ben il 94% attento a evitare di buttare nella spazzatura il cibo che acquista. Il cibo che resta dopo pranzi e cene rappresenta una fetta rilevante degli sprechi alimentari che – sottolinea Coldiretti – e possono essere combattuti con la riscoperta dei piatti che valorizzano gli avanzi.
“La politica dell’economia circolare è centrale e va sostenuta e incentivata” afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu, presente oggi alla prima giornata della festa che si è tenuta al mercato di Campagna Amica di Sassari, insieme al direttore Luca Saba, il presidente Agrimercato Nord Sardegna Gianni Muntoni, l’arcivescovo Gian Franco Saba, il sindaco Nanni Campus, la Prefetta Paola Dessì e tantissimi bambini che hanno partecipato ai laboratori.
Per Coldiretti bisogna semplificare tutte le procedure e tagliare la burocrazia, puntando su bio economia circolare e chimica verde leggera anche per diminuire la dipendenza dalle importazioni di fertilizzanti spesso provenienti da Paesi terzi rispetto all’Ue. Infatti il processo di produzione del biometano alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti, il cosiddetto digestato che contiene elementi quali azoto, fosforo e potassio ideali per i terreni grazie all’apporto di sostanza organica e di elementi nutritivi.