La Fondazione diventa interamente pubblica. Il ruolo dei Gremi sarà garantito nella organizzazione della Sartiglia.
Il Consiglio comunale ha approvato le modifiche allo statuto della Fondazione Oristano.
Ieri sera il via dall’aula con 15 voti a favore e 8 contrari.
Il nuovo statuto è stato elaborato sulla scorta dei rilievi e delle indicazioni dell’ANAC in ordine alla domanda di iscrizione nel registro delle amministrazioni aggiudicatrici che operano mediante affidamenti diretti nei confronti delle società in house. Tra questi la clausola che stabilisce che oltre l’80% del fatturato delle società in house debba essere prodotto nello svolgimento dei compiti affidati dall’ente pubblico o dagli enti pubblici soci; che il capitale pubblico, detenuto direttamente e indirettamente, non sia inferiore al 100% del capitale sociale e che sia garantito il controllo analogo per indirizzare l’attività della società in house verso il perseguimento dell’interesse pubblico.
È stato il Sindaco Massimiliano Sanna a presentare l’argomento, ripercorrendo le tappe fondamentali della storia della Fondazione Oristano, per arrivare alle prospettive di crescita e alle modifiche all’attenzione del Consiglio comunale. Il Sindaco ha ricordato le modifiche allo statuto della Fondazione Sartiglia che nel 2019 hanno portato alla nascita della Fondazione Oristano con l’intento strategico di una gestione integrata e della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale culturale della città.
“Oggi – ha detto Sanna – il servizio è più confacente alle esigenze dell’amministrazione: in pochi anni, nonostante il Covid, abbiamo ottenuto risultati importanti. Con il nuovo statuto confermiamo le finalità della Fondazione, discipliniamo meglio il controllo analogo, adeguiamo gli organi, eliminando alcuni articoli e rimandando il dettaglio a un regolamento tecnico specifico. Il consiglio di amministrazione scende da 11 a 5 componenti, tutti di nomina pubblica, 3 del comune e 2 dai soci pubblici sostenitori. Sono previsti soci partecipanti, un presidente e un direttore, tre comitati consultivi come prima (Sartiglia, cultura e turismo) il cui funzionamento sarà disciplinato dal regolamento”.
Il Sindaco Sanna ha voluto soffermarsi sui Gremi e sul ruolo che avranno all’interno della Fondazione: “L’articolo 5 riconosce che i gremi sono gli unici depositari storici della Sartiglia. Lo statuto, quindi, riconosce e rimarca il ruolo dei gremi a prescindere dalla loro presenza nel cda. Senza i gremi non si può fare Sartiglia, questo è inequivocabile”.
Sull’attività della Fondazione Oristano, il Sindaco ha sottolineato il lavoro svolto in questi anni: “Dal 2019 ha dimostrato di essere un importante strumento di supporto del Comune, dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo in particolare, ma anche di quello allo Sport. LA Fondazione Oristano è un braccio operativo indispensabile per il Comune per la promozione del patrimonio culturale della città. Nel 2022, nel primo anno di attività ordinaria dopo il Covid, nelle strutture gestite dalla Fondazione (Antiquarium, Pinacoteca, Foro Boario, Archivio storico, Centro di documentazione sulla Sartiglia, Torri) si è registrato il 30% in più delle presenze (dalle 6218 del 2019, alle oltre 10 mila nei primi 9 mesi del 2022). Importanti risultati sono stati ottenuti nella comunicazione e nella valorizzazione del personale. È nato il nuovo portale di informazione turistica della città ed è stato aperto un info point in piazza Eleonora che a oggi ha servito più di 4000 utenti. Sulla Sartiglia il lavoro è ininterrotto e rivolto oltre che all’organizzazione, anche alla promozione e valorizzazione. Tra i progetti a cui si sta lavorando, c’è quello per la Rete europea delle giostre all’anello con altre realtà italiane, greche, croate e spagnole, olandesi e francesi”.
Gian Michele Guiso (Presidente della IV Commissione consiliare) ha relazionato sui lavori della commissione che all’argomento ha dedicato più sedute “con un dibattito importante e proficuo, concluso con un voto positivo. Dal dibattito sono emerse criticità ma anche spunti interessanti per il futuro della Fondazione”.
Critico Efisio Sanna (Oristano più) secondo cui “il Consiglio comunale non ha mai avuto l’opportunità di dare indirizzi alla Fondazione. Non possiamo effettuare alcun controllo né preventivo né consuntivo. Inoltre, nonostante lo statuto lo prevedesse, il comitato di controllo analogo non è mai stato istituito e non abbiamo capito chi non lo ha voluto istituire. Noi eravamo contrari quando la Fondazione è stata creata e siamo contrari oggi. Confermiamo l’ipotesi di due soggetti che avevamo lanciato allora: uno per la gestione dei beni culturali e uno per la Sartiglia che merita un organismo dedicato con la naturale presenza dei gremi e dei cavalieri. Non ci piacciono i comitati e invece vorremmo un comitato scientifico di alto livello e una collaborazione con l’Università”.
Per Carla Della Volpe (Oristano più) “C’è un tema tecnico e uno politico. Dal punto di vista tecnico ci si allinea alle prescrizioni dell’ANAC, dal punto di vista politico la Fondazione a nostro avviso non risponde a un criterio di crescita culturale come si vorrebbe. Sarebbe meglio avere 2 organismi separati: uno per la Sartiglia con i gremi e uno per la gestione dei beni culturali. Sono contraria ai 3 comitati previsti, sarebbe meglio un comitato scientifico di alto profilo che potrebbe incidere meglio per la crescita culturale della città”.
“Questa è la formula migliore per la gestione dei beni culturali – ha ribattuto Gianfranco Porcu (PSDAZ) -. Il tempo che abbiamo potuto dedicare a questo tema è stato condizionato dalla fase di passaggio dalla vecchia alla nuova amministrazione. Però abbiamo 5 anni davanti per ragionare su eventuali nuovi progetti. Se non affrontiamo oggi però si crea un buco nella gestione dei beni culturali. Ce lo possiamo permettere? Ovviamente no. Il personale: per la gran parte è stato assunto dagli anni ’90 in poi e nella soluzione della Fondazione ha visto un miglioramento e una stabilizzazione della condizione. Sui gremi, tutti sappiamo la loro importanza e proprio per questo il Sindaco saprà mediare tra le modifiche imposte dalle norme e le esigenze sulla loro presenza”.
Maria Obinu (PD): “Ancora una volta affrontiamo argomenti di grande importanza con lo spettro della perdita dei posti di lavoro, ma questo non risponde al vero. La Fondazione perderebbe la possibilità di avere affidamenti diretti, ma in quel caso si farebbero bandi pubblici e i dipendenti non perderebbero il posto di lavoro, sarebbero comunque impiegati con il soggetto a cui verrebbe aggiudicato l’appalto del servizio. Quindi, se oggi dovessimo dire no alla proposta del nuovo statuto, il 30 settembre non succederebbe niente. In questi anni non abbiamo visto un miglioramento nella gestione dei beni culturali, i numeri non dicono questo. Questa è una Fondazione nebulosa di cui sappiamo molto poco”.
“Abbiamo il massimo rispetto per i lavoratori – ha detto Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) -. Abbiamo chiesto più volte nel corso degli anni il bilancio della Fondazione, ma non ci è mai stato messo a disposizione. Non c’è mai stato un bando per il direttore, per la trasparenza è necessario. Il problema del buco gestionale, della mancanza del controllo analogo, c’è e non si può negare. La proposta del consigliere Uras è valida ed è quello che avevamo proposto nel 2019 con due soggetti per la gestione della Sartiglia e dei beni culturali”.
Antonio Iatalese (Riformatori): “È vero, non si può mettere il consiglio con le spalle al muro con il pericolo per i posti di lavoro. Sono però convinto del fatto che tutti i consiglieri votano pensando solo alla migliore soluzione per la città. C’è un seme positivo nella gestione della Fondazione, elementi che si possono valorizzare per una crescita complessiva. Voglio difendere l’opera dei comitati che lavorano con persone che si sono messe a disposizione gratuitamente per fare un lavoro a beneficio della città. La priorità assoluta è l’ingresso di nuovi soci, prima fra tutti la Regione”.
Umberto Marcoli (Oristano più) si è detto contrario alla scelta politica che si compie con la modifica statutaria e ha puntualizzato che “il lavoro dei comitati non deve essere volontario, deve essere responsabilizzato e retribuito con un gettone di presenza”. “Sulla rendicontazione – ha aggiunto – non si capisce quale sia la difficoltà visto che negli ultimi 2 anni non c’è stata e quindi le spese si sono ridotte al minimo. In due anni di lavoro della Fondazione l’unica cosa fatta è stato un sito dedicato al turismo.
Sergio Locci (Aristanis) ha condiviso la necessità di gestire in maniera concreta le realtà culturali. “Abbiamo bisogno di una società che aiuti il Comune a perseguire i suoi scopi, non una società fantoccio. Serve uno strumento snello, riconoscendo fiducia agli organi della Fondazione, con un CDA autorevole e non sotto tutela. L’esperienza della Fondazione Mont’e Prama oggi ci insegna molto. Occorre puntare sulla professionalità per caratterizzare il lavoro e incidere realmente. Oristano non ha solo la Sartiglia, ma ha un contenitore culturale che merita più di quanto ha oggi”.
Anche il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Puddu ha voluto dare un contributo al dibattito: “A differenza del vecchio statuto, quello nuovo può dare alla città una Fondazione che funziona, con un controllo analogo, con responsabilità chiare e attività che devono essere poste in essere”.
Gianfranco Licheri (Riformatori), condividendo l’intervento del Sindaco Sanna, ha sottolineato l’importanza di “rivedere dal punto di vista tecnico e giuridico questo statuto. Nelle attività, nell’aspetto culturale e turistico, così come per la Sartiglia, si sono visti risultati. Tutto può comunque migliorare e oggi è l’inizio di un percorso. Questa è una scelta giusta per migliorare l’offerta turistica e culturale della città”.
Nella replica il Sindaco Massimiliano Sanna ha difeso l’operato della Fondazione: “Mi stupisco ogni volta che si parla di mancata attività culturale e mi stupisce quando non vedo consiglieri che non partecipano alle iniziative culturali. Voglio ricordare il lavoro della Edizioni Camelia con lavori di alto valore scientifico. E voglio ricordare Circe con un convegno internazionale al quale hanno partecipato i più grandi studiosi a livello internazionale sulle civiltà egee. Si è parlato di personale: ricordo che in 26 anni di gestione esternalizzata dell’Antiquarium, ogni anno i dipendenti puntualmente ricevevano il preavviso di licenziamento e questa non era certa una condizione ottimale per loro. E sull’attività voglio ricordare l’apertura del Foro boario con una mostra di livello internazionale, la collaborazione e il biglietto unico con Museo Diocesano Arborense”.
Prima dell’esame dello Statuto della Fondazione Oristano, il Consiglio comunale aveva esaminato un’interpellanza e un’interrogazione.
Maria Obinu (PD) ha illustrato l’interpellanza firmata insieme ai consiglieri di minoranza Obinu, Daga, Sanna, Della Volpe, Marcoli, Federico, Marchi sulla situazione dell’ufficio anagrafe e servizi demografici, evidenziando le grandi difficoltà dell’ufficio che fa i conti con gravi carenze di personale che si ripercuotono sui servizi ai cittadini.
Il Sindaco Sanna ha risposto spiegando che i problemi sono nati a causa del personale andato in pensione che solo in parte è stato possibile rimpiazzare. Oggi gli operatori in servizio negli uffici demografici sono 14, come nel 2019. Non tutte le figure professionali sono coperte, ma a questa carenza si porrà rimedio con i concorsi in atto.
L’Assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete ha riposto all’interrogazione dei consiglieri Marcoli, Sanna, Della Volpe, Marchi, Obinu M, Obinu G., Daga e Federico sul bando PNNR per le infrastrutture dello sport a scuola.
“Il progetto d riqualificazione architettonica, funzionale e messa in sicurezza della palestra della Scuola di via Marconi prevedeva una spesa complessiva di 790 mila euro – ha detto l’Assessore Prevete -. Il progetto ha avuto 15 punti contro i 20 che servivano per ottenere il finanziamento. Dei 65 progetti presentati solo 6 sono stati ammessi. Relativamente al fatto che il Comune ha presentato solo un progetto, questo dipende dal fatto che uno dei requisiti richiesti dal bando era la presenza di una verifica di vulnerabilità sismica. Solo l’istituto di via Marconi è in possesso della relazione di vulnerabilità e non c’erano i tempi tecnici per dotare gli altri istituti di questa relazione”.
Umberto Marcoli (Oristano più) ha replicato spiegando la natura dell’interrogazione “che non voleva essere polemica, ma solo offrire uno spunto e un momento di riflessione sull’importanza dell’utilizzo dei fondi del PNRR per la messa in sicurezza delle strutture pubbliche, a partire dalle scuole. La nostra amministrazione non è dotata di un ufficio dedicato al PNRR la cui presenza invece sarebbe auspicabile”.