“Giochiamo d’anticipo, nel progetto della Presidenza del Consiglio c’è anche il Cagliari Calcio

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Prevenire la violenza nello sport: il Cagliari Calcio aderisce a “Giochiamo d’anticipo”, il progetto del CIPM – Centro Italiano per la Promozione della Mediazione – finanziato e patrocinato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Obiettivo primario la protezione dei minori: gli specialisti del CIPM terranno una serie di incontri educativi con lo scopo di informare sui temi del maltrattamento e dell’abuso sessuale nell’ambito sportivo. Coinvolti allenatori, genitori, i giovani atleti. Il Club rossoblù, tra i primi in Italia a prendere parte all’iniziativa, partecipa con il suo Settore giovanile: i gruppi squadra dall’U17 all’U13, i relativi staff tecnico-dirigenziali. Oltre 200 persone. Il primo degli appuntamenti – programmati sino a marzo – si è svolto al Centro sportivo di Assemini, tenuto da Daniela Simonetti, fondatrice dell’associazione “Cavallo rosa” e componente della Commissione tutela dei minori della Figc.

Tra gli argomenti trattati: le normative in materia, come riconoscere le situazioni di potenziale pericolo; l’importanza dei genitori nel vigilare sempre con attenzione sugli ambienti frequentati dai propri figli. Per i ragazzi l’invito a confrontarsi sempre su tematiche che possono essere emotivamente difficili da affrontare.

Secondo i dati dell’OMS, nel 2017 fino a 1 miliardo di minori di età compresa tra i 2 ed i 17 anni ha subito violenze o negligenze fisiche, emotive o sessuali. Più studi dimostrano che l’abuso e la violenza sui minori sono fenomeni pervasivi anche in ambito sportivo. Il mondo dello Sport, che dovrebbe essere una comunità educante e formativa, è sempre più colpito dal fenomeno degli abusi a causa del silenzio attorno alle vittime, dell’assenza di protocolli formativi efficaci e stringenti, della mancanza di misure di prevenzione e repressione da parte delle istituzioni sportive.

A facilitare l’abuso sono spesso la cultura del segreto e della deferenza, che insabbiano questi fenomeni, ostacolando le vittime nel farsi avanti. Il timore di ritorsioni, la paura di dover abbandonare lo sport, l’incomprensione, a volte vere e proprie forme di persecuzione verso la vittima da parte di chi dovrebbe garantire protezione e sicurezza, la preoccupazione di non essere creduti soprattutto quando l’abusante è una figura di spicco del mondo sportivo, la svalutazione costante, rendono complicata la strada della denuncia da parte dei giovani atleti sovrastati dalla figura del proprio coach, allenatore, trainer.

“Finalmente le azioni di contrasto alle condotte violente con “Giochiamo d’Anticipo” ci permettono di avviare percorsi di educazione alla consapevolezza su questi temi così delicati, dolorosi e sommersi, verso lo staff tecnico, gli atleti e i genitori che hanno il compito di garantire un ambiente sano e protetto per i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi”, ha detto Susanna Murru dell’Associazione CIPM Sardegna.

“Con il suo programma “BeAsOne” il Cagliari è sempre in prima linea per la sensibilizzazione e promozione dei valori dello sport”, ha affermato Elisabetta Scorcu, Responsabile Eventi e iniziative e Supporter Liaison Officer del Club. “Grazie al progetto “Giochiamo d’anticipo” vogliamo ampliare il nostro impegno sulla tutela dei minori e garantire che il calcio sia uno sport sicuro, un’esperienza positiva e divertente per tutti i bambini e per tutti i ragazzi del nostro Settore giovanile. Un progetto importante di durata semestrale che coinvolge oltre 130 atleti, 50 allenatori e dirigenti e tutti i genitori delle 5 squadre coinvolte. Un percorso questo che è in linea con le indicazioni di Figc, Fifa e Uefa e valorizza l’attenzione verso questa tematica di grande importanza”.

“Giochiamo d’Anticipo” ha tra i suoi partner CIPM Emilia aps; CIPM Sardegna – Associazione per la giustizia riparativa; Il Cerchio delle Relazioni Soc. Coop. Soc. di Genova; Il Cavallo Rosa odv di Milano. Oltre a Cagliari, il progetto coinvolge società sportive, genitori e minori delle città di Milano, Piacenza e Genova.

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