Le tematiche dei GAL devono essere discusse in Consiglio Regionale

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I GAL sardi non rispondono a interessi di tipo privatistico, né a gruppi di interessi e/o
categorie, ma costruiscono azioni che si rivolgono a interessi collettivi e integrati che
riguardano 283 comuni e una popolazione di circa 550.000 abitanti: per questo, e
non solo, il loro finanziamento è determinato oggi da un regolamento comunitario del
2013.
I GAL rappresentano, nella strategia regionale di sviluppo, gli organismi preposti a
“governare” e a partecipare allo sviluppo delle zone interne della Sardegna, attraverso
azioni capaci di integrare con sinergia tutti i settori economici presenti nelle aree
marginali isolane: per questo la Giunta Regionale ha deciso di riconoscergli il ruolo di
Agenzie di Sviluppo.
I GAL Sardi in questa programmazione, in forza delle proprie strategie e delle proprie
competenze, hanno attuato progetti a valere su tutti i fondi comunitari: il Fondo
Sociale Europeo, il Fondo di Sviluppo Regionale e il Fondo di Sviluppo Rurale,
integrandone obiettivi e risultati.
Nonostante i Regolamenti Comunitari continuino da ormai 30 anni a considerare
l’approccio LEADER-CLLD strategico per le aree interne di tutta l’Europa e a
considerare i GAL tra i pochi organismi intermedi in grado di attuare politiche di
sviluppo, i Piani di Azione dei GAL stentano a raggiungere un buon livello di spesa.
Il sistema di spesa si blocca su procedure e sistemi informatici non idonei, su
strumenti di controllo vecchi e ripetitivi, su responsabilità poco chiare tra
Assessorati, Agenzie Regionali e territori.
Nonostante le ripetute segnalazioni dall’Associazione dei Gal Sardi in questi ultimi sei
anni, e, le ammonizioni da parte della Commissione Europea nell’ultimo Comitato di
Sorveglianza (mancanza di tavoli di concertazione con i GAL), nessuna risposta è


pervenuta dalla politica regionale, né si sono trovate soluzioni alle complicanze
burocratiche che stanno penalizzando territori poveri e popolazione che abbandona
gli ultimi centri dell’interno.
Ma se questo silenzio rischia di impedire la spesa degli 81 milioni attribuita ai 17 GAL
Sardi nell’attuale programmazione 2014-2022, nessuna tavolo di concertazione è
stato aperto ai GAL per il nuovo settennato di programmazione, contrariamente a
quanto stabilito dal Piano Strategico Nazionale e dalle direttive comunitarie.
Per questi motivi le comunità rurali rappresentate dai GAL sardi stanno
calendarizzando una serie di incontri politici (con l’Assessorato all’Agricoltura, con le
Commissioni consiliari, con i Gruppi consiliari, con l’Assessorato alla Programmazione
e con la Presidenza della Giunta Regionale) che sfoceranno, qualora le risposte non
pervengano con dovuta celerità, in una mobilitazione del mondo rurale della
Sardegna da svolgersi a Cagliari entro il mese di Novembre.

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