Soccorritori al lavoro tutta la notte a Casamicciola nella speranza di ritrovare gli 11 dispersi della frana che ha provocato la morte di una donna, 13 feriti, travolto auto e abitazioni, invaso di fango interi quartieri. Il fiume di fango e detriti ha colpito Casamicciola intorno alle 5 del 26 novembre. Il vento forte che soffia sull’isola rende difficili le operazioni ma le attivitĂ vanno avanti. Sul porto l’alba restituisce le immagini di distruzione provocate dall’evento straordinario di ieri notte, mentre al porto si vedono nitidamente le auto arrivate fino al mare dopo una corsa di centinaia di metri provocata dall’ondata di fango. Proseguono le operazioni di pulizia delle strade lungo via Monte della Misericordia e tutte le traverse collegate. I Carabinieri hanno svolto controlli antisciacallaggio a tutela delle abitazioni ora vuote ed hanno proseguito le operazioni di sgombero degli oltre 150 sfollati.
Le ricerche proseguono senza sosta. I gruppi di volontari stanno battendo la zona collinare del comune isolano palmo a palmo. La zona è illuminata con i gruppi elettrogeni. Dove siano finiti è ancora presto per dirlo. La furia dell’acqua ha scaraventato decine di auto in mare, anche alcune che erano sostate non in prossimitĂ del porto.
”Ci sono famiglie che non vogliono allontanarsi dalle proprie case – ha detto il prefetto di Napoli, Claudio Palomba – forse per paura di andare via, ma noi abbiamo la necessitĂ che lascino le abitazioni e, speriamo, per il minor tempo possibile”, ha aggiunto.
“La prefettura insieme alla Regione sta disponendo l’evacuazione di circa 200 persone”, ha annunciato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che ha parlato di “una situazione grave, con persone probabilmente ancora sotto il fango”.
Era commessa in un negozio di Ischia, Eleonora Sirabella, 31 anni, la prima vittima accertata della frana di Casamicciola. Viveva con il compagno, ancora disperso, nella zona del Rarone, una delle piĂą colpite dalla lava di fango scesa nella notte di ieri.
Sui social il ricordo commosso di tantissimi amici e di clienti del negozio dove lavorava. Molti la definiscono un angelo, ne ricordano il tratto di bontĂ e mitezza ed era particolarmente benvoluta da tutti. Il suo corpo era stato ritrovato nei pressi di via Celaro, sotto un metro e mezzo di fango. Particolarmente complesse erano state le operazioni di recupero.