Evasione di Nuoro. Cireddu UIL: una sconfitta per l’amministrazione penitenziaria e per l’intero sistema

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E’ stata un evasione rocambolesca, con dinamiche da film! Il detenuto aveva
possibilità di movimento in quanto svolgeva attività lavorative all’interno dell’Istituto
ed ha avuto il tempo per studiare i punti deboli del carcere dovuti alla carenza
organica di Polizia Penitenziaria. Dalle prime ricostruzioni è emerso infatti che ha
aspettato il momento propizio per annodare delle lenzuola e arrampicarsi nel muro di
cinta per poi lanciarsi dall’alto con un volo di diversi metri.
Nel turno in cui è avvenuta l’evasione sono stati soppressi dei posti di servizio a
causa delle assenze imprevedibili ed impreviste ma con una maggiore possibilità
organica si poteva garantire una diversa programmazione, garantendo l’impiego nei
turni di un numero di uomini sufficiente, anche per sopperire alle assenze improvvise.
Abbiamo in piu’ occasioni denunciato l’inadeguatezza dei livelli di sicurezza dell’Istituto
nuorese dove strumenti e mezzi sono inadeguati e dove persiste una carenza organica
di Polizia Penitenziaria importante. La carenza di Sovrintendenti ed Ispettori
raggiunge percentuali che raggiungono l’80% rispetto l’organico previsto dalle tabelle
dipartimentali ed il ruolo degli Agenti Assistenti vede la sottrazione di decine di unità
impiegate nel nucleo cinofili e al Gruppo operativo mobile che hanno sede nello stesso
Istituto ma sottratti ovviamente al quadro permanente. Inoltre nonostante non sia
piu’ presente una sezione femminile il Dipartimento continua ad assegnare Poliziotte
che non possono essere impiegate ovviamente in tutti i posti di servizio in un carcere
dove la popolazione detenuta e’ esclusivamente maschile.
Ora auspichiamo che l’Autorità Giudiziaria che dovrà accertare i fatti, valuti le
responsabilità di un Amministrazione centrale che non ha assicurato nessun
intervento a seguito delle denunce sindacali dove sono state dettagliatamente
evidenziate le varie lacune strutturali e la grave carenza organica.
Il percorso effettuato dal detenuto non era presidiato a causa della mancanza di
personale e questo non deve a nostro avviso ricadere sugli Agenti, tanto meno sui
vertici dell’Istituto che sono obbligati a impiegare il personale nei vari posti di servizio

in base alle scarse possibilità numeriche che hanno a disposizione.
A nostro avviso il personale di Polizia Penitenziaria ed il Direttore di Badu e Carros
sono stati letteralmente abbandonati e non devono pagare colpe per il fallimento
sempre piu’ visibile del sistema penitenziario! Anche il precedente Capo del
Dipartimento Carlo RENOLDI durante la sua visita all’istituto aveva preso atto delle
gravi difficoltà con cui il personale e’ costretto a lavorare ma le gravi criticità esistenti
sono rimaste tali.
Come sempre confidiamo nella Giustizia ed auspichiamo che nella ricostruzione dei
fatti, la spada di damocle non cada sull’anello debole della catena, l’inerzia dimostrata
dai vertici dell’Amministrazione non deve ricadere su chi e’ costretto a subirla

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