La sfida fra Piero Comandini e Giuseppe Meloni si concluderà solo domani al termine riunione della commissione di garanzia del congresso: decisiva sarà la decisione inerente lo spoglio dei due seggi di Quartu Sant’Elena dove ballano 1.800 schede contestate. La riunione, inizialmente convocata per le 15 di oggi, è saltata per un impegno del presidente della commissione.
“Una cosa è certa in questa vicenda, io ho ottenuto più voti del mio sfidante- spiega alla ‘Dire’ Meloni-. Per questo chiedo che venga fatto immediatamente lo scrutinio dei circa 1.800 voti delle due sezioni di Quartu, come doveroso, per capire chi ha più delegati”.
Meloni sarebbe in vantaggio di circa 3.000 voti rispetto allo sfidante Piero Comandini, ma è indietro sul numero dei delegati all’assemblea regionale. In realtà ancora non si conoscono i numeri definitivi: a provocare l’impasse, appunto il “caso Quartu”, dove ieri sera lo scrutinio è stato interrotto perché- questa la denuncia di chi era presente ai seggi- il voto sarebbe stato “inquinato” da un’eccessiva presenza di elettori del centrodestra.
Le urne di Quartu sono state sigillate e portate nella sede del Pd in via Emilia, a Cagliari, in attesa che si riunisca la commissione. “È una cosa che non va bene- sottolinea Meloni- non capisco perché si voglia continuare a perdere tempo”.