Duemila persone tra docenti, studenti, genitori, personale ATA del Liceo “Leon Battista Alberti” di Cagliari si mobilitano per avere finalmente una sede definitiva e adeguata, organizzando una manifestazione per giovedì 9 marzo (ore 10.30, Lungomare Su siccu) e scrivendo una lettera aperta al Ministro Valditara in risposta alle sue recenti dichiarazioni sulle scuole confortevoli, accoglienti, sostenibili.
Il Comitato spontaneo del Liceo, nato su impulso di un gruppo di docenti, riporta l’attenzione sulle difficoltà quotidiane dell’Alberti, non estranee a tante altre scuole italiane: problemi strutturali importanti dell’edificio di viale Colombo, distribuzione su più sedi assegnate in via temporanea e dal futuro incerto, comunque insufficienti per le tante richieste di iscrizione.
A questo, si somma un problema ben più urgente: la sede di Viale Colombo è infatti concessa in affitto dall’Autorità portuale con un contratto che scadrà a settembre 2023 e per ora non sembra rientrare nei piani di rilancio dell’area, lasciando docenti, studenti e famiglie nella totale incertezza per il futuro. L’edificio è infatti un bene demaniale oggi in parte inagibile ma con enormi potenzialità turistiche, gestito dall’Autorità portuale.
In sintesi, il Liceo Alberti, terzo Liceo scientifico della Sardegna per qualità nelle graduatorie della Fondazione Agnelli, e da quasi dieci anni anche un ottimo e assai richiesto Liceo linguistico, non ha mai avuto una sede dignitosa per svolgere serenamente le attività didattiche, e da settembre rischia di non esistere più.
E stiamo parlando di una scuola che accoglie il 60% di studenti pendolari: un baluardo contro la dispersione scolastica.
LA LETTERA AL MINISTRO
La lettera, inviata in occasione dell’apertura della Fiera Didacta (Firenze, 8-10 marzo) prende spunto dalle dichiarazioni del Ministro apparse qualche giorno fa su «Orizzontescuola».
Il Ministro aveva condiviso le idee per un «disciplinare da mandare agli enti locali» per rinnovare la Scuola italiana: spazi luminosi e colorati, ecologia e sostenibilità, addirittura degli «studioli» per ciascun docente. «È un’idea bellissima che trova d’accordo tutti noi – così si legge nella lettera dell’Alberti – immaginiamo che prima di questo ci si vorrà occupare di mettere in sicurezza gli edifici, dotarli di una coibentazione efficiente, trovare qualche fondo almeno per stuccare le crepe e mettere il sapone nei bagni, ma è talmente evidente che lo diamo per scontato».
La preoccupazione specifica del Liceo Alberti, come emerge dalla lettera al Ministro, è che «una scuola in quest’area viene giudicata improduttiva. Anche se “produce” intelligenze e competenze, anche se crea futuro e prospettive di sviluppo reali, non fa cassa, non fa denaro». «Di fatto – scrive il Comitato – da decine di anni noi viviamo con l’incubo di uno sfratto e contratti di locazione temporanei. L’ultimo è del 2019 e scadrà a settembre 2023. Cosa sarà dopo del Liceo Alberti, non sappiamo».
In sostanza: «Sembra non esserci oggi alcun progetto concreto per il Liceo Alberti di Cagliari: se la nostra “sede” verrà destinata ad altro – manca pochissimo a settembre – noi verremo dislocati in extremis ove forse i nostri studenti, i pendolari in particolare, non potranno arrivare se non con grande dispendio di carburante, tempo, denaro».
LA MANIFESTAZIONE: ASSEMBLEA PUBBLICA A SU SICCU
Ecco perché docenti, studenti, famiglie e sostenitori si ritroveranno GIOVEDÌ 9 MARZO alle ore 10.30 nel lungomare di Su Siccu, accanto alla sede storica della scuola, per mobilitarsi in difesa del Liceo Alberti e per far sì che la pubblica Amministrazione individui una sede definitiva e idonea per i suoi studenti e tutti i suoi lavoratori.