Vigne Cappato presenta Nibe, il primo vermentino rifermentato in bottiglia della Gallura

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Il panorama enologico sardo, più precisamente gallurese, dà il benvenuto ad un prodotto davvero unico nel suo genere e mai visto prima sul mercato: si tratta di Nibe, il primo Vermentino rifermentato in bottiglia della Gallura, nato dall’innovativo progetto di Vigne Cappato, giovanissima cantina di Berchidda (SS) che insegue l’obiettivo di coniugare il fascino e la storia di questa regione meravigliosa con uno stile moderno – differente e riconoscibile – pensato per sedurre il consumatore internazionale.

Disponibile a partire da marzo 2023, Nibe è un Vermentino frizzante rifermentato in bottiglia non filtrato IGT, con gradazione alcolica 11,5%. Il vino base è frutto di una vendemmia precoce, per garantire uve non eccessivamente zuccherine e ancora ricche di acidità naturale. Al momento della vendemmia di Ghjlà – il Vermentino di Gallura DOCG Superiore prodotto da Vigne Cappato – una parte del mosto, proveniente da uve che hanno perfezionato la maturazione fenolica, dopo la macerazione sulle bucce, viene dedicata alla rifermentazione di Nibe. Dopo l’inoculo di lieviti selezionati reidratati e adattati a lungo, la massa tenuta in agitazione viene imbottigliata e tappata immediatamente con tappo a corona. La rifermentazione viene quindi monitorata in bottiglia e si conclude in circa 15/20 giorni. Il vino riposa successivamente sui lieviti fino a che non viene stappato. Non si tratta dunque di un metodo ancestrale – frutto di una sola fermentazione che inizia nel tino e finisce in bottiglia – ma piuttosto di un metodo classico senza sboccatura finale. Il controllo del vino base permette una maggiore finezza e pulizia evitando di portare in bottiglia fecce meno nobili.
L’accentuata componente fenolica conferisce personalità e raffinatezza a Nibe, rendendolo davvero unico nel panorama dei pét-nat. Le fecce nobili si depositano sul fondo e rendono il vino più torbido. Il risultato è un Vermentino dall’aroma fresco e floreale, estremamente versatile e naturalmente frizzante: un’assoluta novità nell’offerta vinicola della regione. Commenta il fondatore della cantina Giovanni Cappato: “La peculiarità di questo vino, oltre al metodo, è l’utilizzo del mosto macerato sulle bucce per la rifermentazione. È questo lo strumento enologico adottato per ottenere l’obiettivo di produrre un vino fresco e leggero, moderno e cosmopolita, ma pur sempre fedele all’identità straordinaria delle nostre uve di Gallura. Solo così Nibe riesce ad esprimere pienamente i profumi varietali del Vermentino e tutta la personalità del terroir da cui proviene”.

Nibe in Gallura significa “neve”, ad omaggiare la maestosità e la bellezza – ma anche il ruolo importante che ricopre per il ciclo della vite – di un evento atmosferico con cui l’azienda e in generale la regione nelle sue maggiori altitudini si devono confrontare. Nibe nasce infatti sulle colline alle pendici del Monte Limbara, tra le ultime coltivabili prima del massiccio – dove anche la neve appunto fa spesso capolino -, a pochissima distanza dal mare, su suoli di origine granitica, terreni franco-sabbiosi e molto drenanti, e ad un’altitudine che arriva fino a 360 m s.l.m.. Una posizione particolarmente alta rispetto alla gran parte della produzione DOCG locale e che, grazie alle maggiori escursioni termiche giorno/notte rispetto alle produzioni a quote più basse, contribuisce certamente a conferire particolare freschezza ed eleganza al Vermentino qui coltivato.

Attraverso il suo Vermentino Giovanni Cappato – enologo milanese classe 1973 da sempre affascinato dalla Sardegna e attratto dalle sue potenzialità vitivinicole – mira a rendere la cultura del vino e del territorio della Gallura accessibile a tutti grazie ad un linguaggio moderno che riflette il pensiero cosmopolita del terzo millennio. Ecco allora che anche elementi visivi quali il tappo a corona giallo, l’etichetta bianca e la bottiglia trasparente di Nibe diventano strumenti comunicativi studiati per donare un’immagine più “fresca” di questa regione, un’immagine solida e contemporanea, seppur non dissacrante del passato, in grado di rappresentare la Sardegna “meticcia” di Vigne Cappato. Le lettere scomposte sul fondo dell’etichetta evocano i residui che riposano ma che in qualche modo restano sospesi, per dare vita ad un vino leggero e giovane, dal perlage in costante evoluzione. Un vino giallo paglierino se decantato, opaco se mescolato, capace di trasformare ogni bicchiere in un’esperienza degustativa unica.

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