Giorgia Meloni interviene alla Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina

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Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento alla Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina presso il Palazzo dei Congressi, a Roma e, in precedenza, rilasciato le dichiarazioni alla stampa con il Primo Ministro d’Ucraina Denys Shmyhal al termine dell’incontro bilaterale.

-Ringrazio il Primo Ministro Shmyhal per avere scelto di partecipare a questa Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, un impegno che io avevo preso personalmente con il Presidente Zelensky quando, a fine febbraio scorso, mi sono recata a Kiev. E come tanti altri impegni che l’Italia aveva assunto, ha inteso mantenere anche questo.
Prima della nostra partecipazione alla Conferenza abbiamo avuto un bilaterale per fare il punto sullo stato della nostra collaborazione. Ho ribadito al Primo Ministro che l’Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi a sostegno dell’Ucraina sul piano politico, sul piano militare, sul piano umanitario, sul piano anche della ricostruzione. Che è tema di oggi per alcune infrastrutture strategiche, soprattutto in alcune aree liberate, ma anche e soprattutto per domani.
Per noi, come ho detto a Kiev, come ribadisco qui, parlare di ricostruzione dell’Ucraina significa scommettere concretamente sulla vittoria e sulla fine del conflitto, perché io sono certa che il futuro dell’Ucraina sarà un futuro di pace, sarà un futuro di benessere e sarà un futuro sempre più europeo.
Noi continueremo a fare la nostra parte, non solo a livello bilaterale ma anche a livello multilaterale. Tra l’altro ricordavo che il prossimo anno, nel 2024, l’Italia sarà anche Presidente di turno del G7, per cui per noi un ruolo sempre più centrale che intendiamo utilizzare per sostenere questa causa, che è una causa di libertà non solo per gli ucraini ma anche per noi, come vale la pena di ricordare sempre.
Continueremo a fornire tutto il sostegno necessario. Continueremo a fornire il nostro sostegno anche al piano di pace in dieci punti che è stato presentato dal Presidente Zelensky. Crediamo nella possibilità di una soluzione diplomatica di questo conflitto a patto che, come ho detto tante volte e ribadisco, non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere una resa dell’Ucraina, di un Paese aggredito, perché sarebbe ingiusto e perché costruirebbe un mondo – anche questo l’abbiamo detto e vale sempre la pena di ribadirlo – dove il diritto del più forte vince sulla forza del diritto, ed è un mondo che non conviene a nessuno. Per cui noi anche su questo continuiamo a lavorare, ma siamo convinti che alla pace si possa arrivare solamente quando la Russia cesserà le ostilità, gli attacchi agli obiettivi civili.
Il Primo Ministro ha ringraziato l’Italia per i generatori di energia elettrica che noi abbiamo aiutato a fornire alla popolazione Ucraina. Il Primo Ministro ci ha detto “anche grazie al sostegno italiano, i nostri civili, i nostri cittadini hanno superato l’inverno”, perché quello che sta facendo la Russia colpendo sistematicamente le infrastrutture civili, le infrastrutture energetiche, vuol dire cercare di piegare la popolazione con il freddo e con la fame. Noi abbiamo difeso quella popolazione. Penso che l’Italia debba essere fiera di questo.
Riconosciamo le legittime aspirazioni europee dell’Ucraina, che sosteniamo. Crediamo che il futuro dell’Ucraina debba essere un futuro di sempre maggiore capacità di inserirsi nella dinamica nelle Istituzioni europee, è un avamposto della sicurezza del continente europeo. E credo che il modo più intelligente per ringraziare gli ucraini per quello che stanno facendo sia accelerare la possibilità di far parte delle Istituzioni europee, una possibilità che come sapete l’Italia ha sempre sostenuto.
Dobbiamo riconoscere, tra l’altro, gli sforzi enormi che il Governo di Kiev ha fatto, nonostante si trovasse in guerra, per riformare il suo sistema, avvicinandolo sempre di più ai target richiesti dalla Commissione. Penso quindi che sia fondamentale oggi riconoscere quello sforzo, accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all’Unione europea. 
Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano non solamente a livello politico ma, come dimostra questa conferenza, anche coinvolgendo i privati, le imprese, con il nostro know-how. La ricostruzione dell’Ucraina ci riguarda tutti perché è un pezzo di ricostruzione europea e credo che tutti debbano fare la loro parte. 
Voglio anche dire agli imprenditori che oggi abbiamo convocato qui e ai tanti altri che qui non ci sono ma che coinvolgeremo, che oggi investire nella ricostruzione dell’Ucraina non è azzardato. Investire nella ricostruzione dell’Ucraina è, dal mio e dal nostro punto di vista, uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possono fare in questo tempo. Grazie ancora al Primo Ministro, ai membri del suo governo che sono venuti a trovarci e, come ho avuto modo di ribadire, contate sempre su di noi.

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