La recente aggressione della guardia medica di Ittiri, alla quale va la nostra incondizionata solidarietà umana e professionale, insieme con le drammatiche situazioni di disagio presenti nelle nostre comunità ha fatto emergere una serie di spiacevoli atteggiamenti che uniti al pressapochismo e la superficialità mostrata nell’occasione da molti, desta preoccupazione e sconcerto.
Stigmatizziamo, a tale proposito, la sommaria e infondata accusa che è stata rivolta a mezzo stampa alle colleghe dei servizi sociali, responsabili, a loro insaputa, del mancato inserimento “in una casa cura o in una comunità protetta” del soggetto che si è reso protagonista dell’episodio di violenza che da qualche giorno è balzato agli onori delle cronache, anche politiche.
E’ noto, infatti che non rientri nelle possibilità e nei compiti dei servizi sociali comunali l’inserimento in strutture socio-assistenziali di persone adulte, affette da dipendenze e patologie non compensate, peraltro senza il consenso degli interessati.
Lo affermiamo rimarcando il fatto che le stesse assistenti sociali del Comune di Ittiri, senza peraltro richiamare clamore mediatico e istituzionale, sono state fatte oggetto in maniera ripetuta di minacce e aggressioni, come possono testimoniare gli interventi della polizia locale, dei carabinieri e del soccorso del 118, da parte dello stesso soggetto e di altri cittadini in condizioni di disagio, a dimostrazione delle diverse problematiche presenti in questo momento ad Ittiri.
A ciò si è aggiunta la recente iniziativa assunta da un’autorevole esponente del consiglio regionale della Sardegna che, in un video diffuso sulla piattaforma social Facebook (video poi rimosso), ha riproposto le accuse dei familiari dell’uomo protagonista dell’aggressione alla guardia medica, nei confronti dei servizi sociali del Comune.
Il Consiglio regionale degli assistenti sociali della Sardegna respinge tali infondate accuse e condanna con fermezza atteggiamenti e comportamenti irresponsabili che rischiano di generare nuove escalation di violenza ed esprime quindi piena solidarietà alle colleghe assistenti sociali di Ittiri, nonché all’intera amministrazione comunale che si è attivata prontamente in loro supporto.
Siamo concordi su quanto dichiarato dal Sindaco di Ittiri sulla necessità di pianificare, integrare e attivare nuovi sistemi organizzativi unificati per poter rispondere in maniera efficace e globale al bisogno di salute delle persone. E’ pericoloso e scorretto spostare le responsabilità su altri servizi e altri professionisti: è necessario lavorare in sinergia all’interno di servizi socio-sanitari integrati, istituzionalmente formalizzati e programmati.