Sembrava impossibile che qualcuno fosse scampato alla furia distruttrice della valanga, innescata dal terremoto che ha distrutto un bosco piombando sull’hotel Rigopiano, sventrandolo e spostandolo di 10 metri, nessuno poteva immaginare che qualcuno si fosse salvato. Invece alle 11 del mattino, dopo ricerche affannose si vede un filo di fumo arriva dal solaio delle cucine ma per i tecnici, quale che sia la sua origine, è un filo d’Arianna e lo seguono. Si scava ancora, poi via radio le prime certezze: “Sono vivi. Ci servono coperte e elicotteri”, sei persone, no sette e poi ancora otto, nove e dieci.
Tre bambini sono stati estratti vivi dai vigili del Fuoco nel tardo pomeriggio dopo oltre 40 ore. Tra loro anche Ludovica Parete, figlia del cuoco, Giampiero, sopravvissuto fin dal primo momento alla tragedia e che aveva dato l’allarme inascoltato del crollo dell’albergo.
Prima di loro erano stati salvati la moglie e l’altro figlio. A fare il punto, a fine giornata, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio: “Cinque persone estratte, una donna e 4 bambini, 5 le altre persone da estrarre”. Soccorsi al lavoro senza tregua da ore per recuperare i superstiti dell’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì scorso.
Al momento sarebbero in totale dieci le persone sopravvissute. E’ stata intanto identificata una delle due vittime accertate della valanga. Si tratta di Alessandro Giancaterino, capo cameriere.
Sulla vicenda il pm di Pescara Andrea Papalia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Già nella giornata di ieri gli investigatori hanno ascoltato come testimone Giampiero Parete, uno dei superstiti. Molto probabilmente, non appena le operazioni di ricerca delle persone sarà completata, la struttura sarà posto sotto sequestro.
Si cerca di capire tante cose, a cominciare, forse, dalla scelta di localizzare la struttura in quel posto che in tanti in queste ore hanno definito “completamente esposta”.