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“Con la presentazione del bilancio del Triennio 2020-23, l’Amministratore Unico del CRS4, il Prof. Cao, si attesta anche meriti che non ha!!!
Le stabilizzazioni dei 16 ricercatori che dopo 15 anni di precariato sono avvenute grazie alla vertenza della Fiom Cgil, alla solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori stabili che l’hanno sostenuta e alla delibera RAS, n. 9/59 del 22.02.2019, che ha stabilito i criteri. Quindi una vertenza iniziata ben prima del suo mandato.
Anche sul “piano interno sulla parità di genere” le cose non sono come le racconta l’A.U. La Commissione Europea ha introdotto l’OBBLIGO a partire da Gennaio 2022, per tutti gli Enti di Ricerca e Università, di dotarsi di un piano di uguaglianza di genere (GEP) come requisito di accesso a tutti i finanziamenti di ricerca su fondi europei, è singolare poi che nella Commissione GEP siano escluse le RSU o dei loro rappresentanti e che di fronte alla necessità di esplicitare nel Piano l’eventuale gap salariale non sia stato ancora possibile farlo per una incomprensibile resistenza a fornire i dati.
Inoltre, l’A.U. si dimentica di evidenziare che “tre anni d’oro” del CRS4 sono frutto della passata organizzazione del Centro che metteva al centro tutte le linee di ricerca e valorizzava le ricercatrici e i ricercatori che vi operavano. La stessa organizzazione che l’A.U. da febbraio 2023 ha deciso di mandare in soffitta a favore di queste tre “grandi tematiche” che rappresentano solo una minima parte dell’attività di ricerca al CRS4.
E’ indicativo che in comunicati come quest’ultimo non vengano mai citati i meriti delle lavoratrici e dei lavoratori del CRS4, la cui capacità e professionalità rappresentano il vero valore aggiunto del centro di ricerca. La Fiom-Cgil ha l’orgoglio di rappresentarli, di rappresentare persone che sono un eccellenza per l’intera isola e per tale motivo rinnova l’invito al sostegno della mobilitazione in atto e a tutte le iniziative che metterà in campo nei prossimi giorni“.
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