Campioni non solo nello sport, ma anche nella prevenzione. La società di basket Dinamo Banco di Sardegna di Sassari è tornata nel reparto di cardiologia dell’ospedale San Martino di Oristano. Una visita, che ha rinnovato la collaborazione ultradecennale fra la società sportiva turritana e la Struttura Complessa di Cardiologia dell’ospedale oristanese, diretta dal dottor Francesco Dettori, finalizzata ad un progetto per studiare l’origine, ma anche per prevenire le morti improvvise fra i giovani. Questa volta non solo gli
atleti della Dinamo, ma anche le colleghe della prima squadra femminile si sono sottoposte a una serie di analisi, test e controlli.
Nel pomeriggio di sabato 19 agosto è arrivata una delegazione della squadra maschile dei “Giganti”, composta da Stéphane Gombauld, Stanley Whittaker, Breein Tyree, Vasilis Charalampopoulos, Filip Kruslin, Stefano Gentile, Alessandro Cappelletti, Luca Gandini, Riccardo Pisano e Tommaso Raspino. Con loro il medico Giuseppe Casu, il preparatore atletico Matteo Boccolini e il fisioterapista Simone Unali.
Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 23 agosto, è stato il turno delle ragazze della Dinamo Women sottoporsi ai controlli di rito: Sara Crudo, Debora Carangelo, Anna Togliani, Ilaria Carta, Ivaca Raca, Agnesczka Kaczmarczyk e Sara Toffolo, accompagnate dalla Team Manager Roberta La
Mattina. Poi si sono uniti per gli stessi controlli ed esami anche i
colleghi della squadra maschile, che non avevano potuto essere presenti
sabato, Ousmane Diop e Kaspar Treier. Il direttore sanitario e medico
dello sport della società sassarese Alessandro Boi ha seguito atleti ed
atlete nella prova “sotto-sforzo”.
IL MESSAGGIO La presenza dei campioni e delle campionesse della Dinamo è
stato anche un importante messaggio per i giovanissimi e i giovani, che
praticano sport. “Prima di iniziare qualsiasi attività sportiva è
opportuno sottoporsi a dei controlli”, ha esordito Sara Crudo, “è il
modo migliore per essere tranquilli”. “Bisogna fare di tutto per evitare
incidenti di percorso”, ha aggiunto Kaspar Treier. Lo ha seguito Ousmane
Diop: “La salute prima di tutto, o si rischia di vanificare lo stesso
percorso sportivo”. “Quando qualsiasi atleta si accorge che qualcosa nel
suo fisico non va, deve subito manifestare questo problema. La
prevenzione è il modo migliore per evitare conseguenze peggiori”, ha
concluso Debora Carangelo. “non abbiate paura, ma parlate”.
IL PROGETTO Da oltre dieci anni la società di basket della Dinamo Banco
di Sardegna Sassari partecipa allo studio promosso dal reparto di
cardiologia del San Martino, che raccoglie in un database dedicato i
dati cardiologici di atleti professionisti di alto livello, utilizzati
poi in accordo con lo staff della preparazione atletica della Dinamo sia
per predisporre un allenamento ottimizzato e personalizzato per ciascun
atleta, sia per studiarne, ad opera dei cardiologi del San Martino,
alcuni aspetti ecografici ed elettrocardiografici. Tutti dati, che poi
vengono riversati sui pazienti in generale, permettendo un affinamento
dei mezzi diagnostici.
Nello specifico, il protocollo prevede la comparazione in maniera
continuativa di alcune caratteristiche cardiologiche tipiche degli
atleti professionisti con quelle della popolazione giovanile generale.
L’obiettivo ultimo è quello di rendere più immediata e sicura la
diagnosi di malattie cardiache congenite, che possono generare aritmie
spesso fatali nei giovani in genere e negli atleti in particolare. Il
dottor Dettori ha spiegato: “Un esempio virtuoso di collaborazione fra
una struttura ospedaliera e una società sportiva, che comporta un
reciproco vantaggio fra realtà di alto livello, a costo zero, con gli
operatori sanitari che prestano la loro opera volontariamente e al di
fuori dell’orario di servizio. Un’esperienza utile, che prosegue da
oltre dieci anni , soprattutto perché i risultati di questo studio sono
stati e saranno utili anche ai pazienti del nostro ospedale di
Oristano”.
LA ASL Il direttore della Asl 5,il dottor Angelo Maria Serusi, ha
concluso: “Ringraziamo la società della Dinamo Banco di Sardegna e i
loro atleti e atlete per la rinnovata collaborazione con la nostra
azienda sanitaria. Il progetto di prevenzione sulle morti improvvise dei
giovani ben si inserisce nel percorso di potenziamento, tuttora in atto,
sia del reparto di cardiologia tradizionale dell’ospedale San Martino
che dell’emodinamica”.
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