Quarto appuntamento, domani (sabato 23) a Oristano, con “Sa Die de sa Sardigna“, il cartellone di spettacoli e concerti promosso per questo ultimo scorcio dell’anno dal Comune su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzato dall’Associazione culturale Dromos con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Oristano.
Dopo Elena Ledda e Simonetta Soro, protagoniste la sera prima nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, la rassegna ritorna al Teatro Garau per ospitare un’altra voce femminile, quella di Franca Masu, in trio con Fausto Beccalossi all’accordeon e Luca Falomi alla chitarra. “Sentimento” si intitola il concerto in programma con inizio alle 21: un “diario sonoro” capace di rivelare i sentimenti, appunto, le sensazioni, le esperienze più intime e profonde del nostro vivere.
Per Franca Masu la voce diviene un’archeologia esistenziale, una necessità, canto dell’anima e del cuore: parte da ottave basse e profonde come se andasse a pescare i coralli in cui i vissuti si sono magnificamente rappresi, per poi risalire altissima con il suo prezioso carico per restituirlo al vento, alla luce, al sole, alla calda fluidità avvolgente delle cose vive. L’ingresso è gratuito, ma è richiesta la prenotazione attraverso il sito di Dromos.
Originaria di Alghero, Franca Masu si fa notare dal grande pubblico nel 1995, quando incontra il clarinettista statunitense Tony Scott, che rimane impressionato dal suo talento vocale. Da quel momento inizia la sua prolifica collaborazione con la Blue Note Orchestra di Sassari, e successivamente, a seguito di un concerto tenuto ad Alghero da Maria del Mar Bonet, scopre il profondo fascino e valore della lingua catalana in musica, della quale diventa esponente di spicco nella scena mediterranea. L’artista algherese è dotata di un timbro particolarmente limpido, capace di conferire alle sue interpretazioni un grande trasporto lirico. «Franca Masu è una sirena che offre un canto di ringraziamento alla sua terra e al suo mare» ha scritto Paolo Fresu nelle note di copertina di “Cordemar“, album del 2021 della cantante algherese: «Il suo è un canto atavico. Nobile retaggio di ninne nanne e serenate. Canto intenso e melanconico dalla grana spessa, come il mito delle dee madri e delle janas».
Dopo Natale e Santo Stefano, il programma di “Sa Die de sa Sardigna” proseguirà ancora in musica con i concerti di Marino De Rosas e Denise Fatma Gueye (mercoledì 27 al Teatro Garau), Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei (giovedì 28 nella Chiesa di Santa Chiara) ed Enzo Favata in quintetto con Daniele di Bonaventura (sabato 30, al Teatro Garau). Notizie e aggiornamenti sulla rassegna sono disponibili sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos. Per informazioni, la segreteria di Dromos risponde invece al numero di telefono 0783310490, al numero Whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it.