Sant’Antioco. Brillante operazione dei carabinieri conclusa con quattro arresti. Questi i capi d’imputazione:
•incendio boschivo
•concorso in fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma da guerra
•concorso in tentativo d’incendio
•concorso in minaccia aggravata
•concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo
•violenza privata
•detenzione ed occultamento di un’arma comune da sparo senza averne fatta denuncia all’autorita’ di p.s.
•detenzione e cessione di un’arma comune da sparo clandestina e modificata
•detenzione e cessione di un’arma comune da sparo clandestina e modificata
•ricettazione di un’arma comune da sparo clandestina
I fatti
Cristian Casula è stato ritenuto responsabile di aver cagionato, nel terreno di proprietà di altra persona, un incendio di vaste proporzioni che distruggeva un casolare adibito a fienile e stalla, circa 200 ceppi di vite, alberi di aranci e di ulivo e circa 200 mq. di macchia mediterranea, cagionando anche pericolo per l’azienda confinante, dove erano presenti edifici ed alcuni serbatoi di idrogeno.
Giovanni Pau e Antioco Luigi Balia sono sotto accusa aver fabbricato, detenuto e portato in luogo pubblico un’arma da guerra consistente in una bottiglia incendiaria, ed in concorso tra loro, che sia stata utilizzata per cagionare un incendio. Fatto avvenuto il 02 agosto 2016.
Per Vittorio Pau i capi d’imputazione sono invece minaccia aggravata, nei confronti di persona che assisteva al fatto delittuoso, con esplicita intimidazione di non riferire nulla ai carabinieri.
Inoltre..
Christian Casula, deteneva illegalmente e poi vendeva ad altra persona un fucile a canne mozze, non ancora rinvenuto.
Vittorio Pau, deteneva illegalmente una pistola , senza averne fatto denuncia a l’autorità di p.s., e la nascondeva sotto terra, in un luogo imprecisato.