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C’è un ristorante dove, se quando ti siedi a tavola consegni il tuo cellulare, ti regalano una bottiglia di vino.. È innegabile che l’uso del telefono disturbi non solo il tuo tavolo, ma anche quelli vicini. Mangiare e chiacchierare sono due attività contrastanti. Non puoi davvero gustare il pranzo con il telefonino all’orecchio.
C’è stato uno chef, che visitava i ristoranti per assegnargli un voto, che bocciava immediatamente un locale se qualcuno stava fumando o aveva fumato nell’ultima mezz’ora. Figurarsi se c’era un tramestio di telefonini!
Immagina se ti offrissero una bottiglia di cannonau in cambio della rinuncia al cellulare. Sarebbe un gesto raffinato, quasi un’arte. Entreresti nel ristorante e consegneresti subito il telefonino per ottenere la bottiglia.
Ma cosa vuole davvero questo gestore? Vuole che i clienti si parlino tra loro, faccia a faccia, senza l’interferenza dei telefoni. Cenare dovrebbe essere rilassante, mentre telefonare è stressante. Chi usa il cellulare mentre cena compie un atto che va contro l’essenza stessa della cena.
Parlare al telefono significa condividere la tua vita, ma questa intimità viene compromessa. Quando entri in un ristorante e vedi clienti che usano il telefonino, sembra quasi una violazione. Potremmo mettere un cartello per chiedere ai clienti di silenziare i loro telefoni, ma non sarebbe sufficiente. Anche un telefonino in modalità silenziosa vibra quando arriva una chiamata, e chi lo sente in tasca prova un’ansia: vuole sapere subito chi sta chiamando e cosa vuole.
Sono tempi diversi. Un tempo, le persone parlavano nelle piazze pubbliche o per le strade, guardandosi negli occhi. Ora gli uomini sono diventati esseri telefonanti, chiamandosi da una parte all’altra del mondo, sempre connessi. Questo ristoratore vuole creare un’oasi “free-tech”, un’area in cui le persone si parlano guardandosi negli occhi. Appena saprò dove si trova questo ristorante, andrò a mangiare lì.
Gli do subito il cellulare. Ma voglio il Turriga D’annata.
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