Un’azione pianificata meticolosamente, organizzata da cima a fondo migliorando, in un certo senso, la tecnica già sperimentata in due precedenti assalti.
E’ stata un’azione paramilitare, con tanto di kalashnikov e più fronti di fuoco, quella andata in scena venerdi alla periferia di Sassari. Venti uomini armati, con i volti e le mani coperte e giubbotti antiproiettile, un escavatore per sfondare il muro e un furgone modificato per accogliere i grandi sacchi pieni di euro. Obiettivo il caveau della Vedetta 2 Mondialpol di Caniga. Il forziere, però, è rimasto integro e i soldi delle pensioni – trasferiti ieri agli uffici postali del centro-nord Sardegna – sono rimasti al sicuro dietro la spessa porta blindata. I banditi sono però riusciti a portare via alcuni milioni di euro: denaro ritirato durante la giornata dai vigilantes e che doveva essere contato prima di finire nel caveau. L’ammontare del bottino è solo stimato e la quantificazione più precisa si avrà solo nei prossimi giorni.
Otto anni fa 13 banditi erano riusciti a portare via 10 milioni di euro sempre con l’aiuto di un escavatore. Nel 2018 sette malviventi ci avevano riprovato seguendo le identiche modalità ma erano stati respinti. Stavolta sembra che abbiano pensato a tutte le variabili compresa quella per coprire la fuga sparando anche contro i carabinieri e la polizia. La scientifica ha ritrovato 150 bossoli di vario calibro e ora la squadra mobile della questura sassarese sta visionando le immagini delle telecamere di sicurezza della zona e dell’istituto alla ricerca di elementi utili a rintracciare i malviventi. In tutto il centro-nord Sardegna è scattata da ieri la caccia all’uomo: i banditi si sono diretti sulla statale 131 in direzione Cagliari e potrebbero avere abbandonato i mezzi usati da qualche parte. Ironia della sorte, due settimane fa la Vedetta 2 Mondialpol aveva effettuato un’esercitazione di attacco alla sede.
Ma stavolta era tutto reale, come hanno mostrato i diversi filmati amatoriali che hanno fatto subito il giro del web mostrando l’assalto quasi in diretta. “Abbiamo subito un violento attacco, pianificato meticolosamente e ben organizzato con un’esecuzione perfetta da parte di un commando paramilitare di almeno 20 banditi. Un attacco che non ha precedenti in Italia – spiega Rita Achenza, responsabile area Sardegna Vedetta 2 Mondialpol – Grazie ai nostri sistemi di sicurezza, anche a seguito della rapina del 2016, i valori asportati sono limitati. Nonostante la potenza di fuoco tutto il personale è rimasto illeso e ha operato con professionalità e sangue freddo: per questo a loro va una sincera riconoscenza. Come ringraziamo anche le forze dell’ordine che ci assistono in questo mestiere difficile”. E proprio sulle dotazioni di sicurezza delle forze dell’ordine e sulla carenza di organici si è scatenata anche una polemica. I sindacati sono andati all’attacco chiedendo al governo “azioni urgenti”, mentre il Pd, Avs e Lega – seppure con toni diversi – hanno preannunciato interrogazioni parlamentari. Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha replicato indirettamente annunciando “oltre 7.000 tra poliziotti e carabinieri e finanzieri in più per l’estate”. Di questi 160 arriveranno proprio nell’Isola. Nel frattempo, in attesa del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà giovedì in prefettura a Sassari, il procuratore generale di Cagliari Luigi Patronaggio fa sapere che si sta adoperando “affinché si creino le migliori sinergie fra le procure del distretto e le forze dell’ordine per il contrasto ad un fenomeno criminale che ha messo a dura prova l’ordine e la sicurezza pubblica nell’intera Isola’.