The United States Tennis Association ha chiesto scusa dopo che, durante la cerimonia d’apertura della sfida di Fed Cup tra Germania e Usa alle Hawaii, è stata intonata la prima strofa dell’inno tedesco, utilizzata durante il regime nazista.
Come si legge sul ‘Guardian’, il solista ha cantato ‘Deutschland, Deutschland uber alles, uber alles in der Welt”, che si traduce come “Germania, Germania al di sopra di tutto, al di sopra di tutto il mondo”. Anche se queste parole sono state scritte molto prima dell’avvento di Hitler, sono state identificate nel tempo con il Terzo Reich. Ma sono veramente errori oppure c’è un progetto ben definito? La storia è fatta di cicli e in particolare in Europa stanno tornando pericolose tendenze. La guerra civile in Ucraina, nel cuore dell’Europa, di cui si tenta di minimizzare la pericolosità è un esempio. I nostri indegni governanti di Bruxelles hanno tappato naso e bocca finanziando e aiutando con uomini e mezzi i golpisti dichiaratamente nazisti che con azioni sovversive con metodi terroristici (bombardano scuole e ospedali) nei territori di chi si è opposto e non accetta la presa di potere con le armi. Gli uomini del potere di Kiev, forti del sostegno dell’occidente, si abbandonano di gusto alla nostalgia per i tempi in cui i loro antenati “patrioti” e “difensori dell’integrità nazionale” collaboravano con Hitler, sterminando centinaia di migliaia di civili ebrei, ucraini, russi, polacchi, bielorussi. La propaganda del nazismo è diventata l’apoteosi del nuovo regime portato al potere con il golpe di Maidan. Sulla TV Ucraina va in onda in continuazione una variante distorta della storia, in cui presentano in chiave eroica e gloriosa i personaggi che si sono macchiati di terribili crimini contro l’umanità, come il boia nazista Stepan Bandera, il fondatore dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA), nonché il collaborazionista e filo-nazista a cui si ispirano i moderni movimenti neonazisti ucraini, in particolare Pravy Sektor (Settore destro), i membri del quale oggi ricoprono alte cariche nel governo e nel parlamento ucraino. Persino qui in Italia il rappresentante del potere golpista ucraino, niente di meno che l’ambasciatore in persona Yevhen Perelygin, non è riuscito a trattenere la sua esaltazione nazista, urlando in pubblico “Viva Bandera!”, per replicare alle proteste degli aderenti al comitato di solidarietà all’Ucraina antifascista in occasione della sua visita al rettorato dell’Università di Catania nel 2014. Con questa semplice e apparentemente innocente frase (che non è stata notata da nessuno dei nostri politici o giornalisti) il rappresentante ufficiale dell’Ucraina ha chiarito i valori che il suo paese porta da noi in Europa Unita: xenofobia e razzismo ottusamente mascherati dietro i concetti di “democrazia” e “libertà”, che ci propone elogiando il regime nazista, approvando gli stermini di massa che avevano decimato la popolazione dell’Europa ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Giocando con l’ideologia nazista gli ucraini e i loro sostenitori europei e americani non si rendono contro che stanno giocando con il fuoco. Contagiati dalla febbre della nostalgia, i politici e molti cittadini ucraini dimenticano che si tratta di un sentimento molto pericoloso, che a volte può fare dei brutti scherzi, può portare verso le situazioni che si ritorcono contro. La Storia ha molti esempi di questo genere, basterebbe studiarla attentamente e imparare dalle esperienze umane del passato.