Regolamento di conti nel Pd. Gli occhi puntati sulla minoranza, i margini per ricucire lo strappo ci sono ancora ma il tempo stringe e il muro divisorio sembra alzarsi sempre più.
La frattura sembra insanabile e tutti corrono a buttarsi da una parte o dall’altra del muro” come Emiliano che ha deciso di sfidare Renzi alla segreteria stando nel Pd. I dissidenti Bersani, Speranza, Rossi e D’Alema sembra che ormai abbiamo deciso una strada diversa. Staremo a vedere. “Non mi candido, leader nuova forza sono Rossi e Speranza. Questo riformismo così esaltato ha prodotto una riforma costituzionale malfatta, una legge elettorale cancellata dalla consulta. Ci troviamo in una situazione che è il risultato di un fallimento politico, un leader dovrebbe prenderne atto”, ha detto Massimo D’Alema a “Carta bianca” su Rai3. “A un certo punto – ha aggiunto – diventa necessario che torni a farsi sentire una voce autonoma che sta dalla parte dei più deboli e dei lavoratori, non si può lasciare un vuoto”. E su una possibile candidatura, D’Alema afferma: “Non è nei miei programmi candidarmi in Parlamento, non credo che me lo chiederanno nemmeno. Non sono mai stato aggrappato alle poltrone”. “Spero che Pier Luigi Bersani capisca che questa non può essere la formazione nè di D’Alema nè di Bersani. I leader di questa formazione sono Rossi e Speranza”, ha aggiunto.
D’Alema ha riservato una stoccata a Renzi. “Se Emiliano vince, si vedrà dopo. Io spero che la nostra divisione non sia eterna.
L’elemento di divisione è Renzi. Se verrà rimosso l’elemento di divisione, il centrosinistra tornerà a essere unito”, ha sottolineato.