Tredici titoli in cartellone da dicembre ad aprile, tra riletture di classici e testi di autori contemporanei, raffinate coreografie e incursioni nel nouveau cirque, con i grandi protagonisti della scena, da Lella Costa, che propone un’inedita versione dell’ “Otello” dalla parte di Desdemona con la regia di Gabriele Vacis, a Lucia Vasini con Lorenzo Lavia, Paolo Triestino e Carmen Di Marzo ne “Le Gratitudini” dal romanzo di Delphine de Vigan, una pièce poetica sulla riconoscenza e sulla solidarietà umana.
Sbarcano sulla Riviera del Corallo anche Rosita Celentano e Attilio Fontana con l’algherese Stefano Artissunch (che firma la regia) ne “L’Illusione Coniugale”, maliziosa commedia di Éric Assous su amore e tradimenti, Enzo Decaro (esponente della nuova comicità napoletana, da La Smorfia con Massimo Troisi e Lello Arena) interpreta il commendator Gervasio Savastano in “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo e Veronica Pivetti ne “L’inferiorità mentale della donna” di Giovanna Gra incarna una moderna Mary Shelley tra (fanta)scienza e ironia, per dimostrare che l’unico vero Frankestein… è la Donna.
«Giunge alla 36esima edizione uno degli appuntamenti più amati che trovano casa nel nostro Teatro» – sottolinea l’assessora al Turismo, Sviluppo Economico e Attività Produttive del Comune di Alghero Ornella Piras –. «Un viaggio continuo capace di emozionare, coinvolgere, divertire gli spettatori di diverse fasce dì età. Tredici titoli in cartellone che in questa stagione riusciranno ancora ad offrire il meglio delle produzioni nazionali e che caratterizzano l’offerta culturale della città di Alghero».
«Si rinnova con un calendario ricco e lungo quattro mesi, da dicembre ad aprile, uno degli appuntamenti più attesi della stagione» – dichiara il presidente della Fondazione Alghero Graziano Porcu –: «prosa, danza e circo contemporaneo in una cornice autentica, unica ed emozionante come il Civico Teatro della città di Alghero. Con Cedac una collaborazione storica che si consolida, capace di offrire agli algheresi spettacoli di qualità con i più apprezzati artisti della scena contemporanea».
Ouverture con brio con i travolgenti Jashgawronsky Brothers, irresistibili clowns e musicisti in “ToyBoys”, un inedito concerto con i giocattoli nel segno del nouveau cirque, per il divertimento di grandi e piccini, l’umorismo sottile di Achille Campanile in “Campanilismi”, uno spettacolo di Elio Turno Arthemalle tratto da “Il povero Piero”, celebre commedia nera sull’ipocrisia della borghesia, per un sapido affresco della società. Omaggio a Enzo Moscato – uno dei maestri del teatro italiano del Novecento, recentemente scomparso – con “Kinder-Traum Seminar” (Seminario sui bambini in sogno), un Pensiero-Parola dedicato alla Memoria Collettiva dell’Olocausto, impreziosito dalle immagini sceniche di Mimmo Paladino, per ricordare le vittime della Shoah.
Focus sulla nuova drammaturgia con “Bidibibodibiboo”, scritto, diretto e interpretato da Francesco Alberici (Premio Ubu 2021 come Migliore attore/performer under 35) per una riflessione sul mondo del lavoro alle soglie del Terzo Millennio e sul ruolo dell’arte nella società e “Andromaca” da Euripide, uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica che affronta il tema scottante e attuale delle conseguenze della guerra, sul confine tra farsa e tragedia, in un susseguirsi di colpi di scena, tra umane passioni e interventi degli dèi. Il dramma della follia e il potere catartico della verità in “Enrico IV / Una Commedia” dall’opera di Luigi Pirandello, nell’adattamento di Fabrizio Sinisi «che affida da subito al pubblico il segreto del dolore di vivere», con la regia di Giorgia Cerruti, in una moderna rilettura in cui emerge il rapporto con «il Tempo che fluisce incontenibile sui nostri pensieri e sulla nostra pelle».
Si rinnova anche l’appuntamento con la danza contemporanea, con “Dalla A alla Z” di Spellbound Contemporary Ballet & Compagnia Zappalà Danza, che accosta le creazioni di Mauro Astolfi e Roberto Zappalà, per un dialogo a distanza tra i due affermati coreografi, da cui emergono le rispettive poetiche e “K.I.nd of Human” dell’arcis_collective, con direzione artistica e coreografie di Roberta Pisu (per undici anni ballerina solista allo Staatstheater am Gärtnerplatz, al suo attivo numerose creazioni coreutiche) e colonna sonora di Leonhard Kuhn, eseguita dal vivo dall’Arcis Saxophon Quartett, per una riflessione su «la fragilità umana sotto la nuvola onnipresente dell’intelligenza artificiale».
Un ricco e intrigante programma per la Stagione di Prosa | Danza e Circo Contemporaneo di Alghero, che privilegia il linguaggio simbolico dell’arte per affrontare temi delicati e complessi come il femminicidio e la violenza sulle donne – da “Otello” a “Andromaca” (in cui l’eroina, vedova di Ettore e madre del piccolo Astianatte, è diventata parte del bottino di guerra dei greci dopo la caduta di Troia), ma anche un’indagine sulla condizione femminile ne “L’inferiorità mentale della donna”, che trae spunto dall’omonimo trattato di Paul Julius Moebius per scardinare attraverso l’ironia i pregiudizi e gli stereotipi della tradizione patriarcale.
La tragedia della Shoah, rievocata da Enzo Moscato in “Kinder-Traum Seminar”, riaffiora anche ne “Le Gratitudini” dove la protagonista, una ex correttrice di bozze di origine polacca, rammenta quando, bambina, venne sottratta ai campi di sterminio e alla follia nazista.
Si parla d’amore, fedeltà e tradimenti ne “L’Illusione Coniugale”, di ordinaria precarietà e sfruttamento dei lavoratori in “Bidibibodibiboo”, della necessità di salvaguardare le apparenze in “Campanilismi” in cui una scomparsa improvvisa crea infinite complicazioni, nel tentativo dei familiari di rispettare la volontà del defunto senza infrangere le convenienze e le regole sociali. Gli effetti della superstizione nell’esilarante “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo e le stravaganze ma anche la “libertà” della follia in “Enrico IV / Una Commedia” dove il protagonista, nella rilettura di Fabrizio Sinisi come nell’originale di Luigi Pirandello, si prende il gusto di mettere a nudo la verità.
Un tema attuale come il diffondersi dell’intelligenza artificiale in “K.I.nd of Human” della coreografa Roberta Pisu e arcis_collective, che cerca di cogliere il valore dell’identità individuale e il significato della vita al di là della tecnologia, mentre “Dalla A alla Z” mette in risalto la pluralità di linguaggi e stili delle moderne declinazioni d’arte di Tersicore. E ancora le giocose “trasgressioni” degli Jashgawronsky Brothers, che riscoprono l’aspetto ludico della musica, un linguaggio universale e senza barriere, mescolando classica e pop.