“La scorta di Enrico”. Al Massimo, Luca Telese racconta la squadra di Berlinguer

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Otto comunisti, otto amici. E’attraverso le loro vite al servizio del Partito Comunista e di Enrico Berlinguer che Luca Telese porta in scena al Massimo  la storia del popolo del principale partito di sinistra dal dopo guerra a oggi. Per raccontare le biografie degli uomini della scorta, già narrate nell’omonimo libro, il giornalista prende in prestito gli Avengers per definirli dei supereroi ma sono persone semplici, proletari, partigiani, operai, muratori e sicuramente antifascisti. Sono uomini che per un motivo o per l’altro si trovano al fianco di uno dei leader politici più amati di sempre.

Grazie a loro, alle loro testimonianze e a tanti aneddoti, il segretario del PCI esce fuori col suo lato più intimo, più sensibile, più fraterno in un periodo ricco di avvenimenti come lo strappo con Mosca, l’attentato di Sofia, le Brigate Rosse, il golpe in Cile, i funerali di Andropov, il compromesso storico e il delitto Moro, il terremoto in Irpinia, il referendum sul divorzio.

Proprio Alberto Menichelli, entrato a Botteghe Oscure nel 1964 in seguito ad una “presentazione” del segretario di sezione del Villaggio Breda, cinque anni dopo diventa l’autista del segretario quando scatta il tempo della tensione. Berlinguer nemmeno lo voleva ma col tempo, ne diventa un suo prezioso collaboratore sino al giorno del suo decesso del 7 giugno a Padova durante un comizio elettorale.

Poi c’è Lauro Righi, partigiano a 16 anni e muratore nel dopoguerra. C’è Dante Franceschini, anche lui partigiano ed ex autista del segretario della Cgil Giuseppe di Vittorio. C’è il fabbro Pietro Alessandrelli e gli operai Torquato “Osso” Grassi, Alberto Marani e Roberto Bertuzzi. Sono uomini della scorta che rispetto a quelli di Aldo Moro, non sono professionisti ma professionali. Se il leader democristiano non aveva un’auto blindato, loro ne utilizzano  una con la blindatura effettuata in una officina di Pontedera. Tre generazioni di uomini accomunate dai valori morali, dal rispetto delle istituzioni e dalla dedizione alla causa. Sono loro, nel giorno dei funerali del leader comunista, a posare la bara al centro della piazza.

In fin dei conti, è la storia di un leader e del suo team. E’ la storia di un partito , il PCI,  capace alle elezioni politiche del 1976 di ottenere il 34.4% delle preferenze alle elezioni. Enrico Berlinguer, a distanza di oltre quarant’anni continua a suscitare rispetto e ammirazione.

Telese è bravo a raccontare tutto con dedizione. Il suo spettacolo è ricco di dettagli e non mancano riferimenti alla politica attuale italiana. C’è spazio pure per un omaggio alla resistenza delle donne curde. “Ora – conclude Telese rivolgendosi al pubblico – la scorta siete anche un po’ voi”.

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