Lavoratori Call Center, il 3 febbraio sciopero nazionale di Slc, Fistel, Uilcom. Si fermano anche il lavoratori di CallCenterOne

0 0
Read Time:2 Minute, 0 Second

Si fermano per lo sciopero nazionale proclamato per lunedì 3 anche i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda CallCenterOne che manifesteranno a Cagliari in piazza delle vittime del Moby Prince dalle 9 e 30, sotto il palazzo dell’Enel. La scelta del luogo non è casuale, visto che i circa 200 lavoratori della sede cagliaritana si occupano delle commesse affidate in appalto da Enel Energia, Agos e Unisalute.

Le ragioni della mobilitazione sono legate al contratto al ribasso sottoscritto dall’associazione datoriale Assocontact (della quale fa parte CallCenterOne), con un sindacato non rappresentativo, la Cisal, che ha ridotto le tutele e il reddito riportando indietro di decenni le condizioni dei lavoratori dei call center.

“Chiediamo rispetto e l’applicazione del contratto collettivo delle telecomunicazioni per donne e uomini che da tantissimi anni, con grande professionalità, si occupano di gestire le problematiche della clientela di Enel Energia, Agos e Unisalute”, hanno detto i segretari regionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Alessandro Randaccio, Omar Marras, Pierpaolo Secchi e Marianna Stara. L’appello dei sindacati va quindi anche alle committenti, che ai loro lavoratori applicano contratti sottoscritti dalle confederazioni Cgil, Cisl e Uil: “Riteniamo inaccettabile che, invece, quando affidano attività in appalto, se ne infischino delle norme e dei contratti applicati dalle aziende che si aggiudicano le commesse”.

Il rispetto chiesto da sindacati e lavoratori sembra purtroppo rappresentare un valore sconosciuto ad Assocontact, considerato che, nello stesso momento in cui era in corso la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni – con l’obiettivo di recuperare la pesante inflazione degli ultimi tre anni – ha preferito sottoscrivere con la Cisal un contratto che bypassa la clausola sociale, taglia del 50% le ore di permesso, riduce i giorni totali di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia, elimina gli scatti automatici e fa un uso persino peggiorativo delle già discutibili norme sul controllo a distanza, prevede un aumento risibile di soli 7 euro.

Val la pena sottolineare che l’azienda Innova Semplice, che opera sempre a Cagliari su commesse simili e fa parte di Assocontact, al contrario di CallCenterOne ha comunicato ai sindacati che applicherà correttamente il contratto collettivo delle telecomunicazioni. Un segnale positivo per Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che auspicano un ravvedimento anche da parte di CallCenterOne e, in ogni caso, sollecitano un intervento da parte delle committenti, Enel Energia, Agos e Unisalute.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *