Anche Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena, sarebbe indagato in un nuovo filone d’indagine sul dissesto di Banca Etruria. L’ipotesi di reato sarebbe di
falso in prospetto per i bond del 2013. Oltre al padre della Boschi, sarebbero indagati tutti i componenti del cda in carica dal 2011 al 2014. La notizia è stata anticipata da La Verità. Giovedì scorso il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, aveva detto di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche che Boschi non figura tra le richieste di rinvio a giudizio per Banca Etruria, escludendo di fatto che fosse coinvolto nelle indagini. Rossi oggi ha inviato una lettera, indirizzata al presidente della commissione di inchiesta sulle Banche Pierferdinando Casini, in cui fornisce dei chiarimenti sulla parte della sua audizione in cui si faceva riferimento al coinvolgimento del padre di Maria Elena Boschi nella vicenda Banca Etruria. E’ proprio su questo aspetto che si è scatenata la polemica politica.Il MoVimento 5 Stelle attacca attraverso il capogruppo in commissione Finanze Carlo Sibilia: “L’omissione del procuratore di Arezzo Roberto Rossi è solo l’ultimo degli episodi inquietanti che circondano la vicenda di Banca Etruria. Nei giorni scorsi c’è anche stato chi, proprio a seguito dell’audizione in commissione Banche del procuratore Rossi, aveva cercato di far credere che Pier Luigi Boschi avesse un ruolo del tutto marginale rispetto alla vicenda di una banca che ha palesato il conflitto d’interessi del Pd. Prima hanno usato l’istituto e poi, quando la nave ha cominciato a scricchiolare, l’hanno abbandonata lasciando i risparmiatori a bordo”. Mentre il deputato grillino Danilo Toninelli scrive su Twitter: “Su #BancaEtruria continuano ad emergere episodi inquietanti. Vogliamo giustizia per i risparmiatori”.