Accertamento tributi erariali. Segnalazioni qualificate, formazione mirata con l’utilizzo delle bestpractice e delle nuove tecnologie, rafforzamento della rete dei referenti a livello territoriale che lavoreranno in
sinergia in ogni fase del processo, coordinamento e indirizzo strategico-operativo da parte
del gruppo di lavoro: sono questi i punti chiave del nuovo Protocollo d’intesa triennale
firmato oggi da Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Anci (Associazione nazionale
comuni italiani) e Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale) con l’obiettivo condiviso
di dare una nuova spinta alla partecipazione degli Enti locali all’accertamento dei tributi
erariali, consolidando i risultati già raggiunti fino a oggi e implementando strumenti e azioni
che possano favorirla e accelerarla nei prossimi anni.
Qualità delle segnalazioni – Qualità è una delle parole chiave del nuovo patto a quattro
antievasione. Un obiettivo che dovrà essere raggiunto in primis con un adeguato piano
formativo che interesserà tutti gli attori del processo, con la definizione di una check list di
fatti, elementi e informazioni che aiutino a predisporre segnalazioni qualificate direttamente
utilizzabili e, soprattutto, con la diffusione e l’implementazione delle best practice, cioè
delle buone pratiche individuate sul territorio, al fine di migliorare le procedure di selezione
e di analisi per una corretta elaborazione dei profili e dei comportamenti a rischio, ovvero,
potenzialmente elusivi o evasivi.
Altra leva fondamentale sarà costituita dal rafforzamento del team antievasione, un gruppo
di lavoro costituito da esperti di tutti gli Enti firmatari, specializzati nei processi di verifica e
accertamento comunale ed erariale, di banche dati e informatica, che contribuirà, con
incontri periodici dedicati, a definire le linee guida e le strategie operative per realizzare gli
obiettivi dell’intesa.
Sinergia tra gli attori – La seconda parola chiave è sinergia: al centro della nuova intesa un
posto di rilievo spetta sicuramente alla rete dei referenti, fondamentale per il coordinamento
delle attività a livello territoriale, per la conoscenza e il corretto utilizzo del patrimonio
informativo a disposizione degli Enti locali, per la conduzione dei piani specifici di
formazione, per lo sviluppo di processi di analisi del rischio mediante l’incrocio delle banche
dati a disposizione nonché per un costante confronto sullo stato di lavorazione delle
segnalazioni al fine di migliorarne, progressivamente, la qualità.
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