“Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”. È questo il testo della norma per il progetto di iniziativa popolare, modifica dell’articolo 119 della Costituzione, depositata questa mattina in Corte di Cassazione a Roma dal Comitato “Insularità in Costituzione”. Tra i firmatari del verbale del deposito della proposta di legge nazionale di iniziativa popolare anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.
«È un momento importante – ha sottolineato il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – oggi abbiamo presentato la proposta di riforma costituzionale per l’inserimento nella nostra Carta del riconoscimento della condizione di insularità come causa di svantaggio. È il rilancio di una battaglia essenziale – ha aggiunto Ganau – per il riconoscimento pieno di una condizione oggettiva che è causa di arretratezza e difficoltà economica e sociale per lo sviluppo della Sardegna e delle isole in generale. Questo è il primo atto di un nuovo percorso – conclude il presidente – che proseguiremo con forza e massima determinazione».
Insieme al presidente del Consiglio regionale hanno firmato il testo di modifica dell’articolo 119 della Costituzione ventidue rappresentanti appartenenti ai tre Comitati di Sardegna, Sicilia e isole minori. Per la Sardegna hanno sottoscritto il verbale di consegna, redatto dalla Cancelleria della Corte di Cassazione, Pierpaolo Vargiu, Michele Cossa, Attilio Dedoni , Michele Solinas e Vincenzo Corrias per i Riformatori Sardegna, Emilio Floris, Piergiorgio Massidda, Alessandra Zedda, Edoardo Tocco e Antonello Peru per Forza Italia.