Fornero e Kyenge partono all’attacco e avvisano il governo

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Non è neppure iniziata l’era del governo Conte che Elsa Fornero già attacca l’esecutivo che ha appena giurato al Quirinale. Ed è sempre la riforma

che porta il nome dell’ex ministro del Lavoro al centro del dibattito politico. In fondo stamattina, prima di salire al Colle, Luigi Di Maio (che “erediterà” il ministero un tempo della Fornero) ha annunciato che i primi provvedimenti riguarderanno proprio le pensioni.

Nel contratto di governo tra Lega M5S la Fornero è uno dei punti cardine. Entrambi i contraenti ne avevano fatto un simbolo della campagna elettorale. È facile immaginare dunque che non troverà grosse difficoltà l’introduzione, coperture permettendo, della cosiddetta “quota cento”, la nuova modalità con cui leghisti e pentastellati vorrebbero mandare a riposo gli italiani.

La Fornero, però, non la prende bene. “Questo è l’anno zero e si ricomincia d’accapo – ha detto al festival dell’Economia di Trento parlando dell’intenzione di M5S Lega di scardinare la sua riforma – è ingenuo e fuorviante. Modifichiamo quello che è modificabile, ma tornare indietro solo per issare una bandiera che si è fin troppo sventolata, anche impropriamente, in campagna elettorale è un rischio per il Paese”.

Invece, l’ex ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge è intervenuta quasi in contemporanea con la nascita del nuovo governo M5s-Lega per lanciare un avvertimento al nuovo esecutivo.

Kyenge chede l’aiuto della Ue contro Salvini e Di Maio

Lo ha fatto da Strasburgo, al Parlamento europeo, dove proseguono le discussioni in seduta plenaria. «Sono intervenuta – ha scritto la Kyenge sul suo profilo Fb – per ribadire che l’Unione Europea deve garantire gli stessi diritti, lo stesso sostegno e la stessa protezione alle persone che vi abitano, indipendentemente dal loro status di residenza». Secondo la Kyenge «è inaccettabile che le vittime sprovviste di documenti regolari non possano denunciare in sicurezza situazioni di violenza senza rischiare di incorrere in pene connesse al loro status di migranti».

Kyenge: “La maggioranza dei migranti è minorenne”. Ma è una balla

L’identikit del perfetto clandestino fornito dalla Kyenge è completamente diverso dai dati forniti dalle istituzioni nazionali. «Stiamo parlando di donne e uomini, spesso minori, vittime di lavori forzati, della tratta, delle violenze di genere che non possono godere dei diritti, del sostegno e della protezione offerti da questa direttiva». In realtà, a leggere i dati ufficiali, forniti dal Viminale, almeno l’80% degli sbarchi in Italia degli ultimi anni è rappresentato da giovani maschi, in età di servizio militare e di lavoro, rare le famiglie assolutamente minoritarie le donne

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