
Pensioni – Un provvedimento potrebbe ridurre i tempi d’attesa per chi punta ad andare in pensione, anche grazie alla possibile introduzione della
“quota 100”. Secondo quanto riporta Repubblica, nella prossime legge di Bilancio ci potrebbe essere una misura che favorisca “l’aumento della contribuzione da parte dei lavoratori”. L’aumento arriverebbe con una formula simile a un condono sui contributi previdenziali, una formula che permetta di pagare i contributi finora evasi, oltre che il riscatto della laurea ancora più agevole. Sarebbero tutti elementi utili per raggiungere il minimo di contributi richiesto per la pensione anticipata, cioè i 38 anni che sommati ai 62 di età permettono di arrivare a quota 100.
La nuova misura inoltre darebbe un piccolo spiraglio anche alle donne nate nel 1953 che con la riforma Fornero del 2011 hanno dovuto rinviare la pensione di sei anni (raggiungendo la vecchiaia nel 2020). Ma dovranno comunque avere maturato almeno 37 (o 36 a seconda della decisione del Governo) di contributi. Sarà tutta la classe di lavoratori nati tra il 1953 e il 1957 a guardare con interesse alle decisioni dell’Esecutivo facendosi i conti sui contributi versati. Nel 2019 potrebbe uscire chi è nato nel 1957 se ha cominciato a lavorare nel 1981 (a 24 anni) ed ha versato contributi senza interruzioni.

Giornalista. Direttore responsabile