Nelle prossime 24 ore si saprà se la storica radio Radicale, sopravvivrà. Domani scade la convenzione e se non verrà rinnovata sarà chiusa. In molti si sono schierati dalla parte di Radio Radicale, in prima linea il Partito democratico che oltre a soluzioni per salvarla sta adottando una forma di protesta civile e non violenta. Il consigliere regionale sardo del Pd, Roberto Deriu, ha iniziato da due giorni lo sciopero della fame e della sete in segno di protesta, in una nota stampa afferma: “Il digiuno si fa per proporre, non per protestare. Entro oggi nel secondo giorno di astensione dal bere e dal mangiare, la forma più estrema di questa lotta non violenta. Lo faccio per proporre al governo di trovare una soluzione per continuare il servizio pubblico offerto finora da Radio Radicale, per chiedere al presidente della camera di considerare ammissibili emendamenti (uno della lega) per far proseguire il servizio pubblico a Radio Radicale, lo faccio per chiedere al presidente del consiglio regionale e ai capigruppo del consiglio regionale di calendarizzare le mozioni (una di opposizione e una di maggioranza) sul servizio pubblico di Radio Radicale.Mi onora poter sostenere la lotta per conto di tutti coloro che la ritengono giusta. Ma non è divertente, e forse è un onere eccessivo per una persona della mia età e con il mio fisico. Mi piacerebbe che chi di dovere si attivasse per farmi smettere.Grazie a quanti vorranno rendersi utili.”Deriu da due giorni non mangia e non beve.Da quasi quattro giorni il deputato dem Roberto Giachetti sta portando avanti uno sciopero della sete e della fame, che sta debilitando il suo fisico., tanto che nella giornata di oggi è stato ricoverato, i medici gli hanno chiesto d’interrompere, ma lui continua ad andare avanti Lo sciopero continuerà finché il governo non farà ciò che è necessario per prolungare di sei mesi la convenzione e poi indire una gara
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