Raimondo Zucca alla presidenza del Rotary Club di Oristano

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Il Rotary club di Oristano ha eletto Presidente per l’anno rotariano 2019/2020 Raimondo Zucca. Oristanese di nascita ma Bauladese d’origine, il professore (Momo per gli amici), oltre che provetto archeologo e docente di storia romana presso l’Ateneo sassarese, è direttore del nostro Museo cittadino.

Il Rotary oristanese, presente nella nostra Provincia da oltre mezzo secolo (è stato fondato nel 1967), si è sempre occupato di cultura, oltre che di progetti benefici per migliorare lo stato sociale dei meno abbienti del territorio e del mondo. Le Aree d’intervento prioritarie, nelle quali il Rotary è costantemente impegnato sono: Sostegno dell’istruzione, Promozione della pace, Lotta contro le malattie, Fornitura di acqua potabile, Protezione di madri e bambini, Crescita delle economie locali.

Nel programma del suo anno Momo (nel Rotary la presidenza dura un anno, perché l’alternanza consente una continua rotazione negli incarichi), oltre che confermare i precedenti progetti a lunga scadenza, ha incluso anche un nuovo progetto di grande interesse, strettamente collegato alla sua professione di archeologo. Denominato “La sabbia del tempo di Neapolis (Tunisia)”, il progetto intende simbolicamente, rimuovere la sabbia del tempo accumulata sulla colonia Iulia Neapolis, per restituirla alla conoscenza ed alla fruizione degli eredi della città antica, i Nabolitani di Nabeul.

C’è tanta comunanza tra la Tunisia e la nostra isola, da sempre. Per l’economia tunisina il turismo culturale è fonte primaria di reddito e occupazione. L’interessante progetto (portato avanti con il RC di Sassari, presieduto dal prof. Attilio Mastino, Rettore emerito dell’Università di Sassari) intende sostenere economicamente e culturalmente un giovane ricercatore (o ricercatrice) tunisino, impegnato nello studio archeologico di Neapolis, privo di lavoro, ma intenzionato a proseguire l’impegno scientifico per la valorizzazione del patrimonio culturale della Tunisia; a tal fine assicurandogli una borsa di studio di quattro mesi presso l’Università di Sassari, dotata di strutture bibliografiche eccellenti sia nella sede centrale sassarese, sia nella sede oristanese del Monastero del Carmine, dove è attiva dal 2010/2011 la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, affinché sviluppi, con l’ausilio di Docenti e ricercatori dell’Università di Sassari, tra cui numerosi Rotariani dei RC di Oristano e di Sassari, una ricerca scientifica relativa all’antichità della Tunisia, anche in rapporto alla colonia romana di Neapolis. A coronamento di questo progetto il RC di Oristano intende promuovere un gemellaggio in Tunisia con il RC Nabeul-Neapolis (nel periodo 17-19 aprile 2020).

Un progetto importante, non solo culturale, ma che intende creare comunione tra due popoli, perché insieme possano meglio conoscersi, dialogare e creare i presupposti per rispettarsi e arrivare a costruire quella pace tanto desiderata. Quest’anno il motto che qualifica l’impegno dei rotariani sparsi nei 5 Continenti (nel mondo i rotariani superano il milione200milasoci) è “Il Rotary connette il mondo”. Nel terzo millennio le possibilità di connessione sono infinite: basta cercarle, usarle, utilizzarle bene, perché entrando in contatto con gli altri inizia un dialogo, che con la giusta buona volontà può portare prima alla conoscenza e poi alla pace.

Il Rotary club di Oristano dimostrerà anche nell’anno in corso (è il suo 52° anni di servizio) che verrà saggiamente applicato il motto che accompagna da oltre un secolo il Rotary International: “Servire al di sopra dell’interesse personale”.

Mario Virdis

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