“I FENICOTTERI” INCORONATI ALLA SARDEGNA ARENA

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La squadra del Dipartimento di Salute mentale oristanese rappresenterà il Cagliari Calcio nel campionato FIGC di IV categoria

La squadra di calcio a sette del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze Ats-Assl di Oristano “I Fenicotteri” rappresenterà, con la maglia dei Casteddu for Special, il Cagliari Calcio nel campionato di Quarta Categoria, torneo promosso dalla Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio) attraverso la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.

L’investitura ufficiale è avvenuta giovedì 5 dicembre, in occasione della giornata di qualificazione di Coppa Italia tra Cagliari e Sampdoria, quando i giocatori oristanesi sono stati presentati al pubblico della Sardegna Arena poco prima del fischio d’inizio.

Si tratta dell’ultimo di una serie di traguardi raggiunti dai “Fenicotteri”, team che da molti anni sperimenta sui campi lo sport come terapia e come strumento di inclusione sociale, sotto la guida dei responsabili e degli operatori del Dipartimento di Salute mentale: il direttore del Dipartimento Gianfranco Pitzalis, l’educatrice Francesca Cappai, la coordinatrice Pietrina Mulas e lo psicologo Rinaldo Peis.

«Il calcio si è rivelato per molti pazienti uno strumento efficace sia nella cura che nella prevenzione della malattia mentale – spiegano gli operatori del Dipartimento – l’esperienza maturata nell’ambito del calcio a cinque e a sette è stata formativa sia per l’equipe professionale che per gli atleti coinvolti. Le manifestazioni sportive a cui abbiamo partecipato durante tutti questi anni sono state innumerevoli – dai Mondiali di calcio alla Nazionale Sarda – ma sicuramente il contatto con la Figc è stato il tassello mancante del percorso calcistico che ci ha permesso di entrare nel mondo del “vero” calcio».

Il torneo di IV categoria, promosso dalla Figc per dare piena dignità di giocatori alle persone con disabilità intellettivo-relazionali, è un progetto sposato con entusiasmo dalla squadra dei Fenicotteri, che ha incentivato negli atleti la motivazione e l’impegno in tutte le fasi della preparazione atletica, psicologica e sociale e si è tradotto in una maggiore capacità di integrazione, inclusione sociale, autodeterminazione per i giocatori.

«Il campo di calcio è diventato il luogo in cui il paziente compie il primo passo nel ricominciare a vivere con gli altri: persone che in qualche modo hanno smesso di rispettare le regole fuori dal campo a causa della patologia, sono riuscite ad accettare le regole del calcio e questo ha aperto spesso la strada a un completo recupero sociale – concludono gli operatori del Dipartimento – la presentazione alla Sardegna Arena del nostro team, accanto ai campioni del Cagliari Calcio, ha rappresentato per i nostri ragazzi la speranza che nella vita i sogni si possano avverare, anche partendo da una condizione di svantaggio, grazie all’impegno e al lavoro di squadra».

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