Dopo la raccolta Màskaras, teatru sardu apustis A. Garau (PTM ed. Mogoro 2004) che includeva 7 opere teatrali di Giovanni Paolo Salaris, quasi tutte rappresentate con la compagnia Sardinia Màskaras di Terralba, questa seconda raccolta riprende le prime esperienze teatrali dell’autore con gli alunni della scuola media di Terralba (anni dal ‘93 al ’99) con 5 opere, e propone all’attenzione del pubblico le ultime 7 opere, tranne l’ultima in preparazione, realizzate con la stessa compagnia terralbese di cui Salaris è fondatore, regista e direttore.
Dalle due raccolte, restano fuori solo altre due opere frutto di altrettanti laboratori teatrali tenuti nelle scuole elementari di Arborea e Terralba: Nika Pompongias, pubblicata dall’Istituto comprensivo D. Scano di Arborea (2005), e Busciuca il palloncinaio, (Mariapuntaoru editrice, Terralba 2009).
Nelle prime pagine l’autore fa precedere le sue opere di teatro da una sua intervista pubblicata nell’ultimo numero, agosto 2019 della rivista Terralba ieri & oggi, a firma del direttore Gian Franco Corda, sui vent’anni dell’associazione, quindi, dà notizia dei soci dell’Associazione con oltre 10 anni di attività e riporta in breve alcune note del docente universitario Maurizio Virdis, di Gianni Filippini, già direttore dell’Unione Sarda, e del giornalista Rai regione Sardegna Attilio Gatto, sul teatro Salaris-Màskaras, tratte da precedenti pubblicazioni, articoli di stampa e TG regionali, infine, offre al lettore 22 brevi schede delle sue opere teatrali fino ad oggi pubblicate. Quasi un consuntivo perché nulla si perda del lavoro svolto, prima con gli alunni delle scuole e poi, per vent’anni, dal ’99 ad oggi, con l’Associazione Sardinia Màskaras, di cui è stato, ed è ancora, autore, regista e attore, insieme alle cofondatrici e attrici Maria Bonaria Melis e Giovanna Cabiddu, l’attrice Donatella Angius, il coregista e attore Carlo Mereu, e l’attore Luciano Marongiu.
“Il programma della nostra attività teatrale – sottolinea Salaris – fu espresso già con la commedia “Giuliedda e Romeu” del 1999, con un teatro sardo innovativo, rispetto al teatro sardo tradizionale caratterizzato dalla farsa, dalla rappresentazione scenica data al pubblico per puro divertimento: «Nci bolit una cumèdia chi fatzat arrì e pentzai sa genti», annuncia il regista Pinùciu, personaggio dell’opera, che proponeva al gruppo amatoriale dei suoi attori, la realizzazione in lingua sarda dell’opera shakespeariana “Romeo e Giulietta”. L’opera Giuliedda e Romeu, è già un’opera in lingua sarda innovativa, infatti, si tratta di teatro nel teatro: un gruppo di attori dilettanti prova la preparazione di Romeo e Giulietta di Shakespeare, ma l’intreccio amoroso ben presto travalica il testo per coinvolgere direttamente gli attori. Un’opera giocata sui toni leggeri della commedia, ma capaci comunque di scavare con l’arma dell’ironia dentro i pregiudizi, i luoghi comuni, i falsi moralismi di una società sarda in trasformazione, dove modelli nuovi di comportamento si contrappongono e si impongono a canoni arcaici di una morale ormai inadeguata a fronteggiare le sfide della modernità”.
In oltre venti opere, dal 1999 ad oggi, Salaris ha trattato i temi più disparati della vita quotidiana sarda di questi ultimi vent’anni, nella cornice di una Sardegna in cambiamento: “Salaris – afferma Maurizio Virdis, docente di linguistica e di lingua sarda – prosegue l’invenzione scenica apportandovi il proprio originale contributo. Non più la vita contadina, la tradizione immobile che scorre in un tempo inerte e in cui la novità, se ve n’è, irrompe e fa problema, ma una Sardegna che è entrata ormai, sia pure a suo modo, nella modernità. Bella novità, tanto più che l’argomento e il tema principale di quasi tutte le sue rappresentazioni è costituito dall’amore; e non l’amore sognato o romanticamente accarezzato, o ancor meno platonico e lontano, ma un amore domandato, preteso, approcciato, irrealizzato, gridato tanto dall’anima, quanto dalla carne che ne è compagna fedele e inseparabile, senza che nessuna delle due imperi sull’altra o all’altra si assoggetti”.
Ma ecco un canovaccio di alcuni tempi più cari a Salaris. Oltre all’amore tra uomo e donna, visto nelle sue più disparate sfaccettature del desiderio (amore sperato, appagato e inappagato), della passione (subita, accolta, tormentata) e della gelosia (provocata, dubbiosa, essenza amorosa inevitata e inevitabile?), entrano in scena i problemi della vita quotidiana in un contesto di crisi economica e valoriale: la disoccupazione, la droga, il futuro dei figli; ma anche il dovere di sopravvivenza al dolore di un lutto, alla mancanza di affetti, alla solitudine, al dramma di un figlio con problemi mentali.
Insomma, Salaris ha cercato di mettere in scena donne e uomini nella loro fragilità quotidiana, che è anche essenza della vita: sospesa tra vivere e morire, tra desiderio e fatalità, accettazione e ribellione. Perché “il desiderio è il motore della vita. La sua assenza è la morte”.
Il Gruppo Teatrale Sardinia Màskaras, si è costituita come Associazione no profit nel novembre del 1999, su iniziativa di alcuni studenti e genitori della Scuola Media “E. Marcias” di Terralba, guidato dal Prof. Giovanni Paolo Salaris, già sindaco di Terralba dal 1982 al 1985, insegnante e scrittore di teatro, poesia e narrativa in lingua sarda e italiana, tuttora direttore e attore della compagnia, dalla prima attrice e presidente Maria Bonaria Melis e dall’attrice e scenografa Giovanna Cabiddu. Tra i soci e i volontari, ancora attivamente impegnati nelle attività e nell’amministrazione, un ruolo determinante viene svolto da Carlo Mereu, attore, scenografo e regista, Donatella Angius, attrice, Luciano Marongiu, attore, Filippo Salaris, attore e regista degli Artisti Fuoriposto di Cagliari e Paolo Salaris, chitarrista e addetto al service.
L’Associazione ha orientato la sua attività prevalentemente nella produzione e realizzazione di spettacoli di teatro, soprattutto in lingua sarda, per adulti e ragazzi, e puntato sull’innovazione del teatro sardo tradizionale, portando in scena testi originali scritti dallo stesso direttore, a volte, in collaborazione con gli stessi attori, con 22 opere di teatro in lingua sarda e italiana, che hanno valso numerosi riconoscimenti all’autore e alla stessa compagnia. Tra questi: il primo Premio Macomer per il teatro nel 2000, con la commedia Fiudas; una menzione a Salaris nel Premio Ozieri 2003, per la pieèce Spirìtus in Candelaris; un terzo posto “Per il messaggio”, al concorso nazionale “Teatro Natura” di Arrone (TR) nel 2007, per la commedia “In s’annu doxi”, recitata dagli alunni della Scuola Media di Terralba. La stessa opera, arricchita di musica dal vivo, con Cristina Greco e Maria Pia Lixi, con nuove scene e personaggi, è stata inserita nel circuito regionale “Un’isola in festival” del 2008, gestito dal Teatro Lirico di Cagliari, con tre rappresentazioni realizzate a Lunamatrona, Tortolì e Scano Montiferro. Il gruppo Sardinia Màskaras si è esibito in una cinquantina di paesi della Sardegna e tra i circoli dei Sardi in Lombardia (tre spettacoli teatrali), ma all’attività di teatro ,l’Associazione ha unito anche un’intensa produzione di eventi letterari, incontri con scrittori sardi di successo e personalità della cultura sarda, in ben 12 edizioni del Premio Letterario Màskaras, sempre partendo dalla cultura locale e dalle risorse della comunità terralbese in cui l’associazione è nata e opera. Tra le personalità più note che sono state coinvolte, ci sono gli scrittori Giulio Angioni, Alberto Capita, Tonino Oppes, Rossana Copez, Eliano Cau, Savina Dolores Massa, Vincenzo Pisanu, i Terralbesi Ugo Dessy, Carmela Soru e Fabrizio Carta, gli studiosi di lingua sarda Maurizio Virdis e Mario Puddu, la critica letteraria oristanese Anna Maria Capraro, gli attori e registi de “Il Crogiuolo” di Cagliari Mario Faticoni e Rita Atzeri, le ballerine e coreografe cagliaritane Michela Sale Musio e Tiziana Troja, l’oristanese Gabriella Musiu, ma anche le terralbesi Gloria Sanna e Monica Tronci e tante altre che, insieme a numerosi altri artisti, hanno animato le manifestazioni promosse da Sardinia Màskaras.
Due sono le manifestazioni letterarie che hanno qualificato l’attività di Sardinia Màskaras: il già menzionato Premio Letterario di lingua sarda Màskaras e “Sa noti de sa Coga”, nello splendido scenario della Torre Vecchia di Marceddì.
Il Premio letterario Màskaras, frequentato da centinaia di scrittori sardi, è stato portato avanti per XII edizioni, dal 1999 fino al 2012, quando è stato interrotto per mancanza di finanziamenti pubblici. Per la realizzazione di questo importante evento letterario l’associazione ha potuto contare oltre che sul lavoro organizzativo dei soci, sull’apporto decisivo di un gruppo di intellettuali local,i che hanno costituito l’ossatura della giuria letteraria del premio, tra questi: Anna Maria Melis, collaboratrice anche in diversi recital letterari, Tonino Cau, Livio Mura, Gian Franco Corda, Gesuino Loi, Daniela Masia, Eliseo Lilliu e Dina Pala.
L’evento “Sa noti de sa Coga” della torre di Marceddì, è stato possibile realizzarlo solo per due estati, nel 2012 e nel 2013 e anche questo interrotto per mancanza di finanziamenti. Si tratta però di un evento che ha riscosso molto consenso, sia per la località dove si è tenuta la manifestazione, Torre Vecchia di Marceddì, sia per il mix di letteratura sarda, musica, teatro e coreografia, che hanno arricchito lo spettacolo suscitando l’interesse oltre che di un pubblico colto, anche di un pubblico più popolare. Si ricorda a tal proposito l’apporto determinante dei musicisti Massimo Atzori, Gabriele Pianti e Filippo Erasmo, ma anche dello scenografo Marco Serra e del fotografo Marco Frattini, delle coreografe e ballerine Monica Tronci, Gabriella Musio, Sara Murroni, Chiara Casu, di Valeria Tronci per le riprese e dei tanti attori e lettori, tra cui Filippo Salaris, Fabiola Siddi, Cristiana Mereu, che hanno prestato la loro opera gratuitamente. Ma si ricorda anche il contributo decisivo nell’organizzazione, del Coro folk Terralba e della Pro Loco Terralba.
Il fondatore, regista e direttore del gruppo, Giovanni Paolo Salaris, è autore di teatro, poesia e narrativa in lingua sarda e italiana. Premio “Gramsci” 2009 per la poesia sarda. Terralbese, laureato in filosofia a Cagliari, è stato insegnante di lettere in varie scuole superiori e medie della provincia di Oristano e per 20 anni alle medie di Terralba. Tra le sue pubblicazioni, annovera 22 opere di teatro, 20 incluse in due raccolte, 7 in Maskaras, teatru sardu apustis A. Garau (PTM Editrice 2004), e 13 in Màskaras 2, vent’anni di teatro sardo (Ed. Phasar, Firenze 2019).
Per Mariapuntaoru editrice, ha pubblicato la silloge poetica Mohamed (2009), il racconto teatrale frutto di un laboratorio nelle scuole elementari Busciuca il palloncinaio (2009), i romanzi in lingua italiana Attentato al duce (2008) e Sul Filo del destino (2011), il romanzo in lingua sarda Fintzas a morri (2013) e il racconto dell’alluvione di Uras e Terralba del 2013 con ricerca storica nell’opera in due volumi (2015), Inondati da Cleopatra.