Questura di Oristano, Operazione antidroga

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Nell’ambito dell’indagine della squadra mobile della Questura di Oristano, denominata “Maria Salvador”, cinque persone sono finite nelle maglie degli agenti della Polizia di Stato che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno sottoposto agli arresti domiciliari due uomini, classe 1992 e 1997, dato esecuzione alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti di una donna, classe 1999 e, infine, eseguito una perquisizione delegata dalla Procura dei minori verso due giovani, entrambe minorenni, alla quale è seguita la notifica dell’avviso di garanzia per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ad uno degli arrestati, oltre al reato di spaccio di droga, sono stati contestati anche i reati di detenzione abusiva di armi e ricettazione.

L’indagine era iniziata nel mese di agosto 2019 a seguito del rinvenimento, in agro di Bauladu, di una piantagione di canapa indiana illegale, irrigata a goccia con un impianto professionale; allora, i custodi della piantagione non vennero rintracciati, ma le successive e articolate indagini condotte dai poliziotti hanno consentito di risalire agli odierni arrestati.

Nel corso dell’attività investigativa sono stati eseguiti numerosi sequestri ritardati di sacchi pieni di sostanza stupefacente del tipo marijuana, per un peso complessivo di oltre 10 kilogrammi, sono state, inoltre, sequestrate oltre 600 piante di canapa indiana e un fucile alterato trasformato in arma clandestina.

Gran parte dello stupefacente sequestrato è stato rinvenuto, nel corso dei mesi, nei pressi dell’argine di un fiume, nascosti nella macchia, tra le sterpaglie di un grosso canneto e occultato all’interno di sacchi e bidoni.

Gli agenti hanno intercettato e documentato diverse cessioni di grosse quantità di stupefacente, tra i quali alcuni kilogrammi di marijuana e decine di grammi di cocaina, destinati al mercato illegale della città di Oristano e dell’hinterland.

Da quanto accertato dagli inquirenti, il gruppo si avvaleva anche di minorenni per effettuare lo spaccio di droga nell’ambito di alcune scuole della città.

Nei prossimi giorni saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia presso un ufficio della Questura appositamente allestito, in questa fase di emergenza COVID-19, per effettuare le videoconferenze con la Procura della Repubblica, così come previsto da apposito protocollo d’intesa stilato in ambito giudiziario e in vigore dal 1 aprile scorso per evitare il contatto tra magistrati, avvocati, forze dell’ordine e arrestati nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto della diffusione del coronavirus.

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