Agricoltura: il covid-19 non ferma i controlli sul falso miele cinese

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Nonostante le oggettive difficoltà causate dalla pandemia Covid-19, si è registrato un trend crescente di controlli eseguiti sul miele. L’incremento delle importazioni dalla Cina e da altri Paesi extracomunitari, infatti, di miele di scarsa qualità mercantile o di analoghi derivati, spesso illecitamente spacciati per miele quando in realtà si tratta di elaborazioni di sciroppo di zucchero, ha innalzato ulteriormente il livello di attenzione dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF). Solo nel corso dei primi sette mesi del 2020, sono stati effettuati 786 controlli ed analizzati oltre 140 campioni di miele.

“Il miele è uno dei prodotti ritenuti strategici dal Piano di controllo nazionale pluriennale – dichiara Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole nel corso di una interrogazione parlamentare in Senato sull’argomento – La collaborazione intrapresa con l’Agenzia delle Dogane e con le Capitanerie di porto ha consentito di incrementare l’attività di monitoraggio dei flussi di importazione e di evitare fraudolente commercializzazioni di mieli falsamente dichiarati italiani. Dai controlli effettuati nel 2020 dall’Ispettorato, l’8,6% dei casi è risultato irregolare. Proprio per potenziare l’attività analitica – prosegue L’Abbate – l’Icqrf ha recentemente acquisito una strumentazione tecnico-scientifica all’avanguardia (spettrometro di massa ad alta risoluzione con tecnologia Orbitrap) che consente efficaci strategie di screening volte a rivelare la presenza di sostanze contaminanti alimentari e dei relativi metaboliti, nonché di eventuali adulteranti. Anche nei programmi apicoli – continua il Sottosegretario L’Abbate – sono previste azioni di ricerca volte a migliorare le analisi chimico-fisiche mirate a smascherare le frodi e le adulterazioni”.

Ad accompagnare l’intensificarsi dei controlli, vi sono poi le misure di sostegno al settore. “Il Ministero delle Politiche agricole sta mettendo in campo azioni per sostenere e potenziare l’allevamento delle api e la produzione nazionale, che già subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici – prosegue Giuseppe L’Abbate – unitamente a strategie per valorizzare i mieli italiani di qualità e la loro caratteristica identitaria”. Il Mipaaf, infatti, si è attivato presso la Commissione per rendere obbligatoria in tutta l’Unione europea l’indicazione della lista dei Paesi di provenienza sull’etichetta delle miscele di mieli (così come già prevede la norma di applicazione italiana, per i mieli confezionati nel nostro Paese) e, in aggiunta, l’indicazione delle percentuali dei relativi componenti.

Infine, se da un lato è stato emanato il decreto attuativo della Legge di Bilancio 2019 che ha stanziato 2 milioni di euro per la realizzazione di progetti finalizzati al sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico e sociale; dall’altro il settore apistico potrà contare sull’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro previsto dalla conversione in legge del Decreto Rilancio, su cui sono stati stanziati 426,1 milioni di euro per coprire i primi sei mesi del 2020.

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