Oggi 20 settembre 2020 vengono emessi dal Ministero dello Sviluppo Economico quattro francobolli racchiusi in un foglietto, celebrativi della Breccia di Porta Pia, nel 150° anniversario, relativi al valore della tariffa A pari a 2,80 euro.
Tiratura: duecentomila esemplari di foglietti pari a ottocentomila esemplari di francobolli.
I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
Bozzetto a cura di Maria Carmela Perrini.
Il foglietto riproduce il dipinto “La breccia di Porta Pia” di Carel Max Quaedvlieg (Collezione Apolloni, Roma).
Completano il foglietto le leggende “BRECCIA DI PORTA PIA” e “ROMA 1870”
Le vignette dei quattro francobolli, inseriti in verticale nel foglietto, raffigurano, rispettivamente dall’alto in basso:
• sullo sfondo del tricolore italiano, copia custodita nel Museo Storico dei Bersaglieri del monumento al Bersagliere di Publio Morbiducci esposta nel piazzale antistante Porta Pia;
• la facciata interna di Porta Pia;
• il logo del Raduno dei Bersaglieri del 2020 a Roma realizzato in occasione del 150° anniversario della Breccia di Porta Pia;
• l’opera pittorica “I Bersaglieri” di Michele Cammarano, conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Completano i francobolli la leggenda “150 ANNI DELLA ‘BRECCIA DI PORTA PIA’”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “A”.
L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Roma V.R.
I francobolli e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.
Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente il foglietto e quattro cartoline annullate e affrancate al prezzo di 30 euro.
Testo Bollettino
Circa due secoli di storia, una straordinaria vicenda di imprese memorabili, di sacrifici, di leggendari eroismi.
Il Corpo dei Bersaglieri nasce il 18/06/1836 con Regio Decreto del Re di Sardegna Carlo Alberto, su iniziativa dell’allora Capitano dei Granatieri Alessandro La Marmora.
Nella Sua “Proposizione” il giovane e intraprendente Capitano, prefigurava una nuova idea di soldato: non una pedina statica in un gruppo lento nei movimenti, ma un combattente addestrato ad azioni rapide, operante in piccoli gruppi capaci di sviluppare intensità e precisione di tiro, facendo della sorpresa e della velocità le proprie caratteristiche. Un soldato nuovo, fortemente motivato e deciso, che anticipava di un secolo la tecnica dei Commandos della seconda Guerra mondiale.
I Bersaglieri ebbero il Battesimo del Fuoco nel 1848 al Ponte di Goito, nella prima Guerra d’Indipendenza dove il Comandante La Marmora fu gravemente ferito e dove i Fanti Piumati s’imposero come soldati d’assalto irrefrenabili e vincenti, conquistando sul campo la prima Medaglia d’Oro al V.M..
Cominciò con quella Battaglia l’eccezionale percorso che, attraverso le Guerre d’Indipendenza, la Spedizione in Crimea nel 1855, nella quale morì il Fondatore La Marmora, portò i Bersaglieri all’appuntamento alla Breccia di Porta Pia, culmine meraviglioso di tutta l’Epopea Risorgimentale con Roma Capitale dell’Italia unita voluta da Cavour e da tanti altri spiriti patriottici dell’’800. Quell’evento di grandissima portata storica consacrò i Fanti Piumati come i Soldati Italiani per eccellenza, depositari delle migliori virtù patrie, e dei grandi valori che La Marmora aveva fissato nel Suo “CREDO”.
Con Porta Pia, dove la forza irruente del Corpo dei Bersaglieri con i suoi uomini e le Sue Divisioni si era palesata con determinante efficacia, iniziò un nuovo periodo storico che vide la nuova Italia impegnata in grandi iniziative di Governo e importanti imprese militari, in Africa, in Cina nel 1900 contro la Rivoluzione dei Boxers e in Libia, nella Guerra italo-turca.
E i Bersaglieri furono sempre presenti, protagonisti del Regio Esercito e della Storia politico-militare italiana con il loro ineguagliabile contributo.
Poi ci fu la Grande Guerra, con il suo carico spaventoso di sacrifici e sofferenza cui i Fanti Piumati fecero fronte con tutto il loro potenziale di combattenti indomiti, nelle grandi Battaglie dell’Isonzo, del Monte Grappa, del Piave dove contribuirono grandemente a fermare l’avanzata dell’Esercito Austro-Ungarico, aprendo la strada per Vittorio Veneto e la vittoria.
Memorabili imprese videro i Bersaglieri impegnati nei terribili scenari, nella seconda Guerra Mondiale, del Fronte russo sul Don e nella leggendaria Battaglia di Nikolajewka, dove scrissero pagine di sublime eroismo, come poi sulle sabbie roventi del Nord Africa, ad El Alamein, a Bir el Gobi e nella Sirte.
Dovunque il Bersagliere si impose con il suo indomito coraggio anche là dove “Mancò la Fortuna, non il valore”.
Così è scritto su un cippo calcinato dal sole al 111° Km da Alessandria sulle dune Africane.
Il Bersagliere italiano, lo disse Rommel, senza retorica, in quelle gloriose giornate, “ha stupito il Soldato tedesco e il mondo intero per il Suo ineguagliabile valore”.
Lo stesso valore e lo stesso impegno, vedono oggi i Bersaglieri in prima linea, nelle operazioni di Peace Keeping, nei teatri di guerra nel mondo, dove i Fanti Piumati contano eroi come il Magg. Giuseppe La Rosa; nella Protezione Civile e in tutti i casi di emergenza e di necessità e soccorso nelle calamità nazionali.
Partecipi con l’Associazione Nazionale Bersaglieri alle Campagne di acquisizione fondi dell’AISM e di Telethon, i Fanti di La Marmora collaborano con il Banco Alimentare e altre iniziative benefiche.
Un grande destino di servizio e d’impegno a favore della Patria, del proprio Paese, senza remore e con generosità e slancio bersaglieresco.
Servizio e impegno che i Fanti Piumati chiamano “Passione Cremisi” che, ad un famoso Generale prussiano Von Moltke, quando i Bersaglieri vestivano di scuro, fece entusiasticamente dire “Hanno i colori della morte, ma sono la più fiera espressione alla vita”.
Gen. B. (ris.) Ottavio Renzi
Presidente Nazionale
Associazione Nazionale Bersaglieri