Un fatto deprecabile e gravissimo è accaduto in Sardegna, dove un feto di circa tre mesi è stato trovato tra la biancheria sporca recapitata in una lavanderia industriale di Olbia. La biancheria proveniva dall’ospedale San Francesco di Nuoro. L’allarme è stato dato da un dipendente dell’azienda, che si occupa di pulizie per ospedali, ristoranti e alberghi.
Le norme sono chiare per il percorso previsto nei casi di aborto, un feto che viene espulso quando non ha ancora varcato la soglia delle venti settimane, come in questo caso, deve finire in camera mortuaria e da lì seguire lo stesso percorso dei rifiuti speciali. Ora inquirenti e vertici dell’azienda nuorese cercano di capire perché non sia stata seguita la procedura prevista in caso di aborto. Diverse ostetriche e medici dell’ospedale San Francesco sono stati sentiti in questura a Nuoro come persone informate sui fatti. Mentre l’Asl 3 ha aperto una indagine interna per fare piena luce sul caso.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che alcuni giorni prima, una donna, al terzo mese di gravidanza, abbia avuto un aborto spontaneo nell’ospedale nuorese ed il feto per una negligenza forse commessa dal personale del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale nuorese, è finito fra le lenzuola trasportate poi a Olbia per il lavaggio.