Olbia. 337 dipendenti, il cui 78% è sardo, un fatturato di 17milioni e mezzo e
investimenti da parte di Qatar Foundation Endowment per 200 milioni al netto della fase 2
(realizzazione centro di ricerca e centro di medicina dello sport con relative strutture ricettive). Con
questi numeri l’ospedale Mater Olbia ha rilanciato la sua presenza in Sardegna, rispettando la propria
vocazione internazionale e rivendicando un forte legame con il territorio.
A due anni dall’avvio dell’attività, il Mater Olbia ha voluto dare evidenza di quanto è stato fatto: 53.621
pazienti assistiti dall’apertura, nel solo 2020 con una pandemia in corso, sono stati effettuati 3.390
ricoveri e 41.203 prestazioni ambulatoriali erogate in convenzione. Attivati inoltre dei percorsi dedicati
come il Women’s care center che, in ottica multidisciplinare, si occupa della salute delle donne in
ambito ginecologico e senologico. Sono nati poi percorsi di ricerca tra cui la riabilitazione post Covid,
la ricerca avanzata radioterapica, lo studio sul plasma dei malati Covid, già in via di applicazione
terapeutica.
Numerose le collaborazioni e i partenariati in essere con istituzioni nazionali e internazionali quali il
CNR, l’Università Cattolica, la QF Research e la sanità Pubblica del Qatar, oltre ai principali centri di
ricerca mondiali. In questi due anni è stata inoltre avviata una consistente attività di ricerca con ben 81
pubblicazioni su riviste internazionali.
Da non dimenticare, infine, l’impegno profuso nell’emergenza Covid sia sul piano della diagnosi con
oltre 22 mila tamponi effettuati sia con l’apertura, ad aprile e ad ottobre del reparto Covid, senza
interrompere le attività di ricovero e ambulatoriali già precedentemente compromesse dall’emergenza.
“Sono stati due anni intensi in cui la struttura è divenuta sempre più centrale nel sistema sanitario
dell’Isola e punto di riferimento per molti ospiti stranieri e vogliamo proseguire in questo solco” ha
spiegato Lucio Rispo, membro del consiglio di amministrazione del Mater Olbia.
“Il Mater Olbia non è solo un nuovo attore nel panorama regionale ma un giocatore che sa giocare bene
la sua partita tenendo bene a mente che la strada è lunga e non sempre esiste un sentiero già tracciato.”
Ha sottolineato Franco Meloni, direttore generale della struttura dal 1 gennaio 2020 e già direttore
sanitario.
Read Time:1 Minute, 47 Second