Maturità 2021: per esame di Stato due opzioni sul tavolo

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Patrizio Bianchi, 68 anni. Economista, nel cda Iri, ex rettore dell’ateneo di Ferrara e assessore in Emilia Romagna, è stato scelto da Mario Draghi per guidare il dicastero dell’Istruzione Precariato e cattedre vuote sono solo alcuni dei problemi che dovrà affrontare. L’argomento pi’ importante sarà ora la decisione sulla maturità 2021. Fra 4 mesi si terrà il secondo esame dell’era Covid.

“Il lavoro è tanto e bisogna farlo in fretta. Bisogna dare certezze agli studenti, ai docenti. La mole un po’ mi spaventa. Non sono abituato, arrivato a quasi 69 anni, a vivere lontano da casa tutta la settimana. Sarà un’esperienza stancante – dice Bianchi a Repubblica –  Una cosa è certa, però: comunicheremo le cose quando avremo raggiunto un risultato e il risultato lo raggiungeremo studiando”.

Sulla maturità 2021 la decisione arriva a breve, entro la fine della settimana. Bianchi ha ben presente “il bisogno di informazione sulla Maturità”. Come sarà l’esame, in soldoni? Lo scorso anno si decise per maturità 2020 un solo orale, un’unica prova. Ma si era appena usciti dall’emergenza della prima ondata Covid, e non vi era stato obiettivamente il tempo né di tornare sui banchi né di organizzare qualcosa di più complesso.

Ora le cose sono diverse. Il Pd è in prima fila nel chiedere una prova finale del ciclo delle scuole superiori irrobustita dagli scritti: “Sono arrivato da un giorno, abbiate pietà – continua Bianchi, che chiede almeno qualche giorno di tempo –  So che è stata già fatta una grande istruttoria e ho sempre rispetto per il lavoro realizzato da chi mi ha preceduto. In settimana decidiamo, i ragazzi stiano tranquilli”.

Sul tavolo sono per ora due le ipotesi, da tempo: la prima è quella che porterebbe a replicare in toto l’esame di maturità dello scorso anno, con una sola prova orale in presenza, davanti ad una commissione di docenti interni.

Se sarà possibile e se i contagi lo permetteranno, la seconda ipotesi prevede una sola prova scritta (invece di due) e una prova orale. Un esame di Stato molto “vicino all’originale”.

A breve in ogni caso il Ministero dell’Istruzione dovrebbe comunicare le materie scelte per la seconda prova che diventerebbero, nel caso del ricorso al maxi orale, le discipline su cui si basa l’elaborato che viene presentato dagli studenti nella prima parte del colloquio. Con queste materie il Ministero comunica di solito contestualmente anche quelle affidate ai commissari esterni che compongono la commissione. A meno che non si decida con ampio anticipo che le commissioni saranno composte solo da membri interni come nel 2020. 

In sintesi, o maxi-orale oppure, se sarà una maturità più “normale”, due prove (scritto e orale). Non dovrebbe esserci quest’anno una ammissione generalizzata, come ci fu un anno fa, quando tutti gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori furono ammessi all’esame di Stato.

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