Moda e gioielli sardi nell’Olimpo dell’alta moda italiana, con lo stilista Antonio Marras e Nanni e Pierluigi Rocca, in occasione della Settimana della moda milanese

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Quest’anno per via delle norme anti pandemia la Milano Fashion Week, la famosa Settimana della moda milanese, diventa un evento digitale e la Sardegna, vi ha lasciato la sua impronta inconfondibile.

Nell’edizione 2021 dell’evento, insieme alle creazioni dei grandi nomi della moda italiana, come Armani, Valentino, Gucci e altri, è stata presentata anche la collezione autunno inverno 2021/2022 di Antonio Marras. Le modelle e i modelli dello stilista algherese, hanno sfilato con gli abiti arricchiti dai gioielli amuleto della tradizione sarda, realizzati da Nanni e Pierluigi Rocca. Gioielli conosciuti in tutta la penisola, per essere stati protagonisti della mostra itinerante “Prendas contra s’ogu malu®”, ed entrati a far parte integrante di questo progetto ideato da Antonio Marras.

Gli appassionati di moda, potranno ancora godere a lungo di questo evento unico, che unisce moda, stile, cultura, storia e creatività, attraverso un cortometraggio che è stato presentato online il 26 febbraio ed è tuttora visibile andando su Youtube e visitando il canale Roccaprendas.

L’evento si è svolto nello splendido scenario del complesso nuragico di Barumini, dove la sfilata di moda è diventata un vero short movie concettuale. Realizzato da un idea di Patrizia Sardo Marras, moglie dello stilista algherese Antonio Marras e diretto dal regista Roberto Ortu, è stato un lavoro che ha coinvolto oltre 150 persone, con una produzione tutta isolana e con maestranze locali, in una delle località più suggestive della Sardegna.

Marras racconta una storia onirica, ma tremendamente attuale, attraverso le storie dei pellegrini che si recavano alla reggia di su Nuraxi di Brumini, per incontrarne la Regina “Nuraxamanna” e chiedere la grazia di una guarigione: “Vestiva stoffe preziose che le sue fedeli fate trapuntavano con fili d’oro e d’argento tessuti lavorati e preziosi, luccicanti, stampati, vellutati. La reggia era da sempre meta di pellegrinaggio per tutti coloro che avessero avuto bisogno di aiuto, ma questa volta la diffusione della malattia, accomunava tutte le genti del mondo. Tutti, proprio tutti, credevano in Su Nuraxi e nella sua Regina. Il pellegrinaggio sarebbe stato salvifico, questo era sicuro.

Per presentare la nuova collezione, Antonio Marras ha puntato ancora una volta sulla territorialità e non solo attingendo la sua ispirazione dalla tradizione sarda, ma puntando i riflettori su un sito unico, maestoso, preistorico, affascinante e dal valore incommensurabile: Su Nuraxi di Barumini. Il messaggio è semplice ma potente, quello di una Sardegna unica e irripetibile.

Il complesso nuragico, è tra i 55 siti italiani inseriti dall’UNESCO nella World Heritage List, perché è considerato l’esemplare meglio conservato e più caratterizzante della civiltà nuragica e costituisce un’importante testimonianza di come una comunità preistorica lo abbia saputo realizzare in modo fantasioso e innovativo, utilizzando esclusivamente i materiali e le tecniche costruttive dell’epoca. Il villaggio di Barumini con le sue vestigia, racconta al visitatore di oggi, la storia della civiltà millenaria che ha abitato il territorio per un lunghissimo periodo di tempo, tra l’età del Bronzo e il III secolo d.C.

Per questo motivo, Barumini è considerato il simbolo della Sardegna dei grandi monumenti in pietra, un luogo suggestivo e misterioso che vale la pena visitare.

Nanni e Pierluigi Rocca hanno partecipato a questo progetto con molto entusiasmo, vista anche la stima reciproca con Antonio Marras, che li ha chiamati anche in passato a Roma per le sfilate di “Donna sotto le stelle”. I Rocca, hanno messo molto volentieri a disposizione le loro creazioni, anche perché quest’anno, la loro mostra itinerante “Prendas contra s’ogu malu®”, che racchiude i gioielli scaramantici dei sardi e che da oltre 25 anni viene esposta in Italia e all’estero, per via della pandemia non è stato possibile continuare ad esporre.

Gli amuleti dei Rocca calzavano a pennello col concetto che si voleva esprimere nel filmato e anche con la speranza che contribuiscano a scacciare la malasorte di questo terribile anno pandemico.

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