Ad un anno dagli inizi di questo particolare periodo, che ha visto cambiare completamente la fruibilità dei beni culturali, soprattutto dei nostri musei e delle loro attività, apre la stagione primaverile con le novità del MAP.
I colori e i profumi della primavera invogliano alle gite fuori porta, a vivere con le nostre famiglie esperienze che conducono alla scoperta di ciò che i territori della nostra isola custodiscono. Perfugas e il suo museo possono essere considerati una finestra aperta verso l’Anglona, una porta che conduce verso antichissime foreste pietrificate e verso le prime tracce che attestano l’attività umana in Sardegna risalenti al paleolitico inferiore: domus de janas, nuraghi e pozzi sacri che testimoniano legami con le divinità e tra le comunità, che hanno stanziato in un’isola che, nel corso dei millenni, è stata un centro importante per tutte le culture preistoriche del Mediterraneo.
Nonostante l’altalena dei colori che continua a caratterizzare i tempi di questa pandemia, la speranza di mantenere la conquistata zona bianca, fa ben sperare nella presenza di visitatori al MAP, al Pozzo sacro predio Canopoli e al Retablo di San Giorgio.
Non si hanno notizie sulla possibilità di ripresa dei viaggi di istruzione che porteranno ancora le scuole a stare lontane dai nostri siti.
Per il gruppo di lavoro Sa Rundine, la presenza di ragazzi e studenti nelle sale espositive e didattiche del museo è stata fondamentale in quanto costituisce il momento di incontro e di confronto con i più giovani, per mostrare e far amare loro il nostro patrimonio culturale, del quale loro stessi diverranno custodi, portandolo nelle vite delle generazioni future come principali attori della promozione e valorizzazione.
Il MAP, negli anni è diventato un museo adatto a tutte le età, un punto di riferimento per numerose istituzioni scolastiche, che continuano ad inserire i suoi laboratori educativi nella programmazione scolastica.
Per non spezzare la sinergia instaurata tra le due istituzioni culturali: museo – scuola, oggi è possibile entrare all’interno delle sale espositive del MAP e vivere una nuova modalità di fruizione della visita guidata al museo grazie alla messa in rete del percorso museale, e gli alunni, pur restando in classe, potranno fare un viaggio indietro nel tempo all’interno del MAP.
Resta ferma la convinzione che questa nuova modalità di visita non sostituisce l’esperienza diretta con il museo, con la sua esposizione e con la partecipazione attiva ai laboratori didattici, ma si offre come ulteriore opportunità, che permette di portare il patrimonio museale fuori dalle mura che lo ospitano e perché no, anche oltremare; allo stesso tempo consente di mantenere vivo il legame con i ragazzi, che potranno promuovere il nostro patrimonio ritornando al museo con le loro famiglie.
La proposta Sa Rundine, “MAP in DAD – Il museo e la didattica a distanza”, mette in contatto diretto le classi scolastiche con i nostri operatori tramite per svolgere visite guidate virtuali al MAP, al Retablo di San Giorgio e al Pozzo sacro predio Canopoli e alcuni laboratori a distanza dedicati ad alcuni temi come la scheggiatura e l’arte paleolitica sul lavoro dell’archeologo con la possibilità di progettare ulteriori attività in base alle esigenze della classe, del programma svolto.
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