Si è concluso con un grande successo il primo anno del progetto realizzato da Liverani Servizi Aeronautici, Coldiretti Oristano e Fondazione MEDSEA nonostante le varie difficoltà generate da un’emergenza sanitaria che ha stravolto tutti gli schemi, minando in particolare uno degli aspetti più importanti del progetto stesso: la comunicazione. Nonostante tutto la strategicità del progetto e gli importanti risultati ottenuti hanno dato una grande visibilità al progetto stesso il cui scopo principale, ricordiamo, è la riduzione dell’utilizzo della risorsa idrica in agricoltura.
L’elemento centrale è l’innovazione, l’agricoltura 4.0 infatti rappresenta ormai il futuro dei campi con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.
Le testimonianze di alcuni imprenditori agricoli sulla Fase 1:
“La partecipazione (come unica azienda risicola) all’innovativo piano di lavoro – dichiara Carlo Ferrari, azienda agricola Ferrari Angelo Mario – nato all’interno del progetto Maristanis è stata subito presa con grande entusiasmo dalla nostra azienda. La prima fase del progetto ha dato grandi risultati in quanto ci ha permesso di monitorare costantemente lo stato di salute del riso. Dalla semina al raccolto, Andrea Liverani e i suoi droni sono stati un grande aiuto, riscontrato concretamente nell’analisi della produzione 2020. Quest’anno entriamo nella seconda fase del progetto, moltiplicando in modo considerevole la quantità di ettari coinvolti. Crediamo fortemente nell’utilizzo dell’agricoltura di precisione attraverso l’impiego dei droni in quanto il territorio circostante rappresenta un elemento di valore da tutelare, iniziando proprio dagli ecosistemi di cui le risaie rappresentano una grande realtà di biodiversità. Abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per il tema della salvaguardia dell’ambiente, e grazie alla partecipazione a questo progetto la nostra produzione è sempre più sostenibile.”
“Sono particolarmente soddisfatto del progetto – afferma Giancarlo Capraro, imprenditore agricolo di Arborea – perché la corretta gestione dell’irrigazione mi ha permesso di ottenere una maggiore qualità e un conseguente ricaccio più veloce dell’erba medica garantendomi uno sfalcio in più rispetto agli anni scorsi. In sintesi la mia azienda ha ottenuto 3 benefici importantissimi: maggior qualità del raccolto, maggior quantità dello stesso e aumento della durata dell’impianto colturale.“
L’evoluzione del progetto:
Si apre ora la Fase 2 con importanti novità che vede l’introduzione di nuove competenze specializzate e l’ampliamento della superficie analizzata che passa dagli attuali 50 Ha a più di 200 Ha circa.
“I grandi risultati del primo anno – dichiara Andrea Liverani, Liverani Servizi Aeronautici – ci hanno permesso di poter continuare il nostro percorso, con l’integrazione di nuove figure professionali e l’apertura della Smart Geo Survey S.R.L.: Startup innovativa nel campo dell’agricoltura di precisione e del water management in campo agricolo ed industriale. “
“E’ un progetto che ci ha regalato grande soddisfazione – dichiara Emanuele Spanò, Direttore di Coldiretti Oristano – perché ha dimostrato già dal primo anno la sua validità riuscendo a centrare l’obiettivo prefissato: coniugare le esigenze ambientali con le esigenze agricole. Da una parte infatti ha permesso di preservare la risorsa idrica, dall’altra di ottenere le stesse rese produttive ma con minor apporto di acqua, avviando nel contempo un cambiamento culturale nel tessuto produttivo agricolo oristanese che è elemento imprescindibile per un’agricoltura resiliente. Ad oggi in Italia la superficie coltivata con strumenti di agricoltura 4.0, secondo le stime dell’Osservatorio Smart AgriFood sostenuto dalla Coldiretti, è dell’ordine del 3-4% della superficie totale ma esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics.”
“Siamo molto orgogliosi di aver sostenuto questo progetto che ci ha dato tante soddisfazioni. – racconta Vania Statzu, vicepresidente della Fondazione MEDSEA.- Il progetto Maristanis ha tra i suoi obiettivi quello di mettere assieme innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e sociale e sviluppo economico. Questo progetto ci ha permesso di raggiungerli tutti assieme: usare l’innovazione tecnologica per efficientare il consumo idrico (obiettivo che stiamo perseguendo a 360 gradi sul territorio) e minimizzare altri impatti dell’agricoltura sull’ambiente, supportando anche la creazione di impresa e di posti di lavoro. Aiutare i giovani brillanti del nostro territorio a rimanere in Sardegna è per noi tanto importante tanto quanto promuovere progetti concreti ed efficaci nella tutela dell’ambiente. E questo progetto di agricoltura di precisione lo è: per questo non abbiamo avuto alcun dubbio nel continuare con rinnovato entusiasmo questa vincente collaborazione”
“Dalla possibilità di seguire i propri pascoli in remoto – conclude Giovanni Murru, Presidente di Coldiretti Oristano – alla stazione meteo nel frutteto per ottimizzare le operazioni colturali fino alla stalla a portata di smartphone sono alcune delle innovazioni entrate nelle aziende agricole italiane. Un sistema questo ormai necessario per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici e questo progetto si pone proprio l’obiettivo di portare un contributo in questa direzione.”
Composizione della Startup:
-Andrea Liverani, diplomato presso l’ex istituito Aeronautico di Oristano, nel ramo di Logistica e Trasporti con specializzazione nella conduzione del mezzo aereo nel 2015. Da subito interessato al mondo dei droni con il conseguimento degli attestati di pilotaggio necessari ad operare in qualsiasi scenario e con qualsiasi tipo di multirotore. Dopo una serie di corsi di formazione professionale sulle tecniche di rilievo fotogrammetrico in ambito industriale ha deciso di unire la passione per l’agricoltura, legata all’azienda di famiglia, a ciò che voleva diventasse il suo lavoro. In seguito ad ulteriori corsi di formazione sull’agricoltura di precisione ed importanti collaborazioni oltre mare ha ideato, grazie alla collaborazione con Coldiretti Oristano e MEDSEA, il progetto che sta portando grandi risultati sul campo dell’agricoltura nel territorio oristanese.
-Francesco Barracu, laureato in ingegneria agraria e pianificazione del territorio rurale con una magistrale in pianificazione e gestione dell’ambiente ed un dottorato di ricerca in ‘’Produttività delle piante’’ dove si è occupato di applicazioni multi ed iperspettrali nella determinazione della variabilità spaziale all’interno delle colture. In seguito si è occupato di una serie di progetti di ricerca legati all’agricoltura di precisione e sulle problematiche legate all’assorbimento di metalli pesanti su piante coltivate, prima come borsista, poi come assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari;
-Francesco Petretto, laureato in ingegneria civile con una tesi sperimentale svolta in Inghilterra presso il Nottingham transportation Research centre, sviluppando un workflow per il riciclaggio delle terre da scavo con fly ash derivanti dagli scarti delle acciaierie. Successivamente consegue il dottorato in geomatica e trasporti con una ricerca sulla proprietà di aging dei leganti bituminosi additivati con cere sintetiche. Coautore di differenti pubblicazioni scientifiche e fondatore, nel 2016, con il socio Alessandro, anch’esso parte integrante della Smart Geo Survey S.R.L., la Società IP ingegneria impegnata in Italia e all’estero nel campo dell’idraulica e del water management;
-Alessandro Idda, laureato in ingegneria civile idraulica 2010 con una tesi sperimentale sull’analisi delle risorse idriche in aree a rischio desertificazione.