Cagliari. “Reddito di libertà: una speranza per le donne vittime di violenza”, è il tema del webinar organizzato dall’ufficio della Consigliera di Parità della Regione Sardegna, Tiziana Putzolu, al quale hanno partecipato gli assessori del lavoro e della sanità, Alessandra Zedda e Mario Nieddu. Un confronto sul presente e sulla possibilità di creare un futuro privo di violenza.
La Regione Sardegna – ha affermato l’assessore del lavoro, Alessandra Zedda, è la prima tra le regioni in Italia ad aver istituito una legge organica in materia, con la legge regionale n. 33 del 2 agosto 2018, di cui sono stata prima firmataria. E’ dedicata alle donne con o senza figli minori, vittime di violenza certificata dai servizi sociali. Il reddito di libertà – ha ribadito l’esponente dell’esecutivo Solinas – è una questione di civiltà e rappresenta una speranza concreta per le vittime, perché solo l’indipendenza economica può restituire una condizione di libertà e normalità. Ma la violenza di genere ha radici culturali, difficili da estirpare. Il rispetto si insegna, è necessario quindi investire nella prevenzione, attraverso politiche di educazione all’affettività, già dai primi anni dell’infanzia”.
“La Giunta Solinas – hanno assicurato gli assessori del lavoro e della sanità, Zedda e Nieddu- è impegnata nel costruire percorsi di empowerment e sostegno per l’indipendenza e la fuoriuscita dalla condizione di svantaggio in cui si trovano le vittime, attraverso l’affido familiare e il reinserimento lavorativo. Continua – ha affermato l’assessore Nieddu – l’impegno della Regione nella difesa dei più deboli, potenziando l’organizzazione e il funzionamento della rete dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza, finanziati da una legge regionale, affinché siano luoghi di recupero e crescita per le donne e i loro figli vittime di abusi”.